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Pozzallo. Il caso della nave ONG sotto sequestro

Ad ottobre 2017 si scopre che quattro organizzazioni non governative raccolgono migranti nelle acque territoriali libiche. Le bande di trafficanti di vite umane riescono ad avvertire con stratagemmi vari le autorità italiane della imminente partenza di imbarcazioni e gommoni stracolmi di uomini, donne e bambini.
Scattato l’allarme, la Guardia costiera italiana provvede immediatamente a dirigere le navi delle Ong sul luogo del “salvataggio”.
Il procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, venuto a conoscenza di queste illecite operazioni, avvia una indagine conoscitiva. Apriti cielo! Anziché apprezzare l’iniziativa, qualcuno pensa di reagire imbracciando l’arma spuntata e tuttavia fuorviante della ideologia.
“Le indagini non si annunciano – dice l’ex presidente del Senato Pietro Grasso -” Come dire:”Zuccaro, stai zitto”.
Il CSM, sentito Zuccaro, lo invita a proseguire le indagini. Sappiamo tutti come è andata a finire. Dopo il sequestro nei mesi scorsi di una nave Ong al porto di Trapani e la successiva perquisizione di un’altra nave al porto di Catania, quasi tutte le unità navali Ong. decidono di abbandonare il Mediterraneo.
Moas, Jungend Rettet, Stichting Bootv-luchting, Medici Senza Frontiere, Save the Children, Proactiva Open Arms, Sea-Watch.org, Sea-Eye e Life Boat. Queste, prima dell’avvio delle indagini, le Organizzazioni non governative in attività nelle acque del nostro mare.
Sabato scorso, come riportato lo stesso giorno in un articolo a nostra firma, si è capito subito che ci fosse qualcosa di strano nel traghettamento al porto di Pozzallo di 216 migranti soccorsi dalla nave della Ong spagnola ProActiva Open Arms.
Infatti, alcune ore dopo, a seguito di indagini svolte dalla Squadra Mobile di Ragusa e dallo SCO, Servizio Centrale Operativo di Roma, la Procura della Repubblica di Catania dispone il sequestro al porto di Pozzallo della unità navale della Ong spagnola, ipotizzando nei confronti del comandante della nave, del coordinatore a bordo della nave e del responsabile della Ong. il reato di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina in violazione della legge e degli accordi internazionali.
E mentre il mondo intero urla che il problema migranti va risolto a monte fermando i trafficanti di vite umane e avviando politiche serie di sussidiarietà e di ingressi legali, non se ne può più di notizie mistificate e edulcorate diffuse da certa stampa buonista che continua a fare il gioco di bande criminali e di malfattori interni ed esterni che si arricchiscono sulla pelle di poveri cristi.

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