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Delibera contestata sull’imprenditoria giovanile, il Comune di Ragusa ha deciso di optare per la revoca

Dopo che i consiglieri comunali di Partecipiamo, Giovanni Iacono e Mirella Castro, hanno rivolto all’amministrazione comunale una interrogazione per mettere in evidenza che il Comune di Ragusa aveva emanato la direttiva per l’insediamento delle attività economiche e produttive in cui veniva imposto che anche per una semplice attività di e-commerce risultava

necessaria una sede legale/operativa di tipo direzionale e quindi diversa da quella della residenza o abitazione, contravvenendo in questo modo a quanto previsto dal decreto legislativo 70/2003, emanato in attuazione della direttiva 2000/31/Ce, che stabilisce che “chi intende prestare servizi nella cosiddetta società dell’informazione abbia libero accesso a tale settore, senza necessità di un’autorizzazione preventiva”, la delibera in questione è stata revocata. “Ancora una volta – sottolineano i due consiglieri di Partecipiamo – l’Amministrazione comunale pentastellata testimonia un pressapochismo davvero preoccupante per la cittadinanza ragusana. E’ giusto che dopo la nostra denuncia abbiano preso atto degli errori commessi ed abbiano ‘riparato’. Ma sarebbe bastato soltanto modificare il dettato della direttiva nella parte “incriminata”, mentre il Comune ha optato per la revoca dell’intera delibera. La nostra denuncia ha colto nel segno e il provvedimento dell’ente di palazzo dell’Aquila lo testimonia ma siccome nell’eliminare un errore ne hanno commesso un altro, non si sono fermati al ‘pannolino’ ma hanno annegato anche il ‘bambino’. E allora si provveda subito a rilasciare le autorizzazioni, illegittimamente, negate e, al contempo, sollecitiamo l’amministrazione Piccitto ad accelerare i tempi perché possa essere pubblicata una nuova direttiva, stavolta corretta, fornendo le necessarie risposte all’imprenditoria in generale e giovanile in particolare evitando di porre vincoli inutili per chi vuole avviare attività e ancora meno per chi si occupa di realizzare beni immateriali ed opere dell’ingegno”.

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