
Il 27 gennaio è il giorno in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria per ricordare i milioni di vittime delle persecuzioni naziste e dei genocidi più recenti, come quelli avvenuti in Cambogia, Ruanda, Niger, Darfur e in molti altri paesi. La Fondazione Irlandese per l’insegnamento dell’Olocausto (HETI) propone da anni il “Progetto Crocus”
agli studenti di età compresa fra gli 11 e i 18 anni per introdurre il tema dell’Olocausto e far acquisire la consapevolezza dei rischi della discriminazione, dei pregiudizi e dell’intolleranza. La Fondazione, oltre ad integrare il materiale sul razzismo e l’interculturalismo, fornisce ad ogni scuola i bulbi di crocus, fiori gialli che ricordano la stella di David che gli ebrei erano costretti a cucire sui propri abiti durante il dominio nazista.
L’istituto superiore “Principi Grimaldi” e la scuola media “Giovanni XXIII” di Modica hanno aderito all’iniziativa e hanno collaborato per realizzare insieme il progetto Crocus. Gli studenti, guidati dal lavoro sinergico dei docenti di varie discipline, hanno approfondito la storia delle persecuzioni naziste e degli altri genocidi, realizzando manifesti che hanno poi spiegato ai loro pari, leggendo altresì poesie sugli orrori della guerra. Con l’ausilio di una presentazione in Powerpoint, con slide in italiano e in inglese, è stato illustrato lo studio scientifico del fiore crocus, i suoi utilizzi e i metodi di coltivazione. Quindi, sono stati piantati dei crocus gialli in un’aiuola del cortile dell’Istituto Grimaldi, con la forma della stella di David. I fiori gialli ricordano i bambini vittime dell’olocausto e aiutano a non dimenticare. Compito dei ragazzi sarà quello di spiegarne il valore simbolico: essi rappresentano i bambini che morirono, ma anche la vita che ricomincia, la speranza, i valori del rispetto e della tolleranza. L’inaugurazione dell’aiuola è stata accompagnata dai brani musicali eseguiti dall’orchestra della Giovanni XXIII.
L’Istituto “Grimaldi” ha sostenuto l’iniziativa della giornata della memoria attraverso il progetto Erasmus+ “Social exclusion can be cured!”, il cui tema centrale è l’inclusione e l’elaborazione di strategie per prevenire e superare l’esclusione sociale in ambito scolastico. Esiste un nesso fra la grande storia e le grandi forme di discriminazione con radici politiche, storiche, religiose e la piccola storia di quei ragazzi che vivono un’esclusione personale nella vita di tutti i giorni. Problemi economici, mancanza di sostegno familiare, disabilità fisiche o mentali, assenza di abilità di base sono fra le cause più comuni di insuccesso scolastico, con conseguente demotivazione e abbandono. Entrambe le forme di discriminazione vanno combattute, a favore di una società che non lasci indietro nessuno. La grande esclusione perpetrata dall’Olocausto non va dimenticata e deve insegnarci a prevenire qualsiasi forma di esclusione, piccola o individuale che sia, per un futuro migliore basato sui valori del rispetto, della tolleranza e dell’inclusione.