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Crisi finanziaria latente: l’ombra sui bilanci di Iblea Acque e dei Comuni Soci

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RAGUSA, 22 Ottobre 2025  – L’analisi del bilancio d’esercizio 2024 di Iblea Acque, rivela una situazione economico-finanziaria che desta profonda preoccupazione, nonostante un utile d’esercizio formalmente conseguito. Con un utile netto di soli 13.164,00 euro, la Società si trova ad affrontare una sproporzione allarmante tra le sue attività e passività: un monte crediti di 33.217.013,00 euro contrapposto a debiti per 29.554.393,00 euro.

“Il dato più critico e fonte di inquietudine – denuncia Anna Maria Aiello,  Segretaria Provinciale Democrazia Cristiana Ragusa –risiede proprio nella natura e nella trasparenza di questi crediti. Dalla relazione sulla gestione e dalla nota integrativa, manca il dettaglio dei crediti vantati verso i Comuni soci e, soprattutto, non si riscontrano adeguate valutazioni di merito sulla loro effettiva esigibilità. Questa opacità è il campanello d’allarme di una potenziale instabilità finanziaria ben più grave di quanto l’esiguo utile lascerebbe intendere.

La situazione debitoria della Società ha un impatto diretto e drammatico sui bilanci dei Comuni soci. Questi Enti vantano crediti di considerevole entità nei confronti della Società, generati dalle anticipazioni di spese per competenze tecnico-amministrative. Tali oneri sono stati necessari per supplire alle criticità emerse dal tardivo passaggio dei Servizi Idrici Integrati (SII) comunali”.

Le conseguenze a livello locale sono tangibili e socialmente penalizzanti:

• Comuni con gestioni in equilibrio: sono stati costretti a una necessaria razionalizzazione della spesa pubblica, comportando una penalizzazione della quantità e qualità dei servizi essenziali erogati alla cittadinanza.

• Comuni deficitari o in dissesto: subiscono un ulteriore, inaccettabile aggravamento della loro già precaria situazione finanziaria.

Il Caso Emblematico del Comune di Ragusa, con una quota sociale del 23,07%, rappresenta l’esempio più eclatante di questa crisi finanziaria. Al 31 dicembre 2024, il Comune capoluogo vanta un credito di 11.474.423,60 euro nei confronti della Società, come certificato nel Rendiconto approvato.

“La decisione di iscrivere l’intero importo al Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE) – aggiunge Aiello – non è solo un atto dovuto di prudenza contabile, ma un segnale inequivocabile di inattendibilità della riscossione.

L’accantonamento al FCDE ha avuto un effetto a cascata estremamente negativo: ha ridotto drasticamente la parte disponibile dell’avanzo di amministrazione. L’avanzo disponibile si è ridotto a 2.052.779,71 euro, a fronte di una cifra potenziale di 13.527.203,31 euro senza l’accantonamento”.

In sostanza, risorse cospicue sono state sottratte all’azione amministrativa, paralizzando la capacità del Comune di effettuare spese di investimento e/o spese correnti necessarie per garantire servizi essenziali più efficienti alla comunità, quali:

• Istruzione pubblica (scuola infanzia e primaria).

• Sistemi di sicurezza e sorveglianza.

• Manutenzioni di edifici pubblici e opere stradali.

• Servizi turistici vitali per lo sviluppo economico del territorio.

Appello alla Nuova Governance

Di fronte a questa emergenza finanziaria che minaccia la tenuta dei bilanci comunali, si pone una sfida urgente alla nuova governance sotto la guida dell’Amministratore Unico, ing. Guccione.

“L’auspicio è che, nell’interesse primario della Società e dei suoi soci Comuni, la nuova gestione non solo assicuri un sistema ottimale del servizio idrico integrato, ma proceda con massima celerità al rimborso delle somme anticipate.

Si sollecita l’adozione di piani di rientro chiari, con una scadenza non superiore ai 24 mesi, per permettere ai Comuni di riottenere disponibilità finanziarie da investire immediatamente a beneficio delle comunità amministrate. Agire in tal senso è l’unica via per scongiurare ipotesi di violazione del divieto di soccorso finanziario, una misura che, in assenza di un rapido rientro, potrebbe aggravare ulteriormente il quadro.

Solo con una gestione trasparente, responsabile e orientata al risanamento dei debiti verso i soci, si potrà dissipare l’ombra di questa crisi finanziaria e assicurare la stabilità necessaria per erogare servizi pubblici di qualità”.

 

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