
Ragusa, 21 Ottobre 2025 – Ha preso il via oggi davanti al Tribunale collegiale di Ragusa il processo che vede imputati sei componenti dell’equipaggio della nave Mare Jonio dell’ONG Mediterranea Saving Humans. L’accusa mossa dalla Procura è di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina in relazione al soccorso di 27 naufraghi avvenuto l’11 settembre 2020, di cui sommariamente abbiamo già detto nel precedente articolo di oggi https://www.radiortm.it/2025/10/21/a-ragusa-comincia-il-processo-a-equipaggio-della-mare-jonio/.
L’episodio al centro del dibattimento risale al settembre 2020. I 27 migranti, fuggiti dalla Libia e soccorsi inizialmente il 5 agosto dalla petroliera danese Maersk Etienne in acque internazionali, si trovavano da 38 giorni a bordo della petroliera al largo delle isole maltesi. In quel frangente, il team di Mediterranea intervenne, assistendo i naufraghi e portandoli poi a sbarcare a Pozzallo.
L’indagine, condotta da Guardia di Finanza, Squadra mobile e Capitaneria di porto di Ragusa, contesta che il salvataggio sia avvenuto a scopo di lucro. La Procura di Ragusa sostiene questa tesi in parte basandosi su una donazione che, secondo la difesa, sarebbe stata ricevuta da Mediterranea Saving Humans da Maersk Tankers (la compagnia armatrice della Maersk Etienne) tre mesi dopo l’operazione.
Gli imputati chiamati a rispondere sono, Pietro Marrone, comandante della Mare Jonio nel settembre 2020, Alessandro Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia, vice presidente del CdA di Idra e capo spedizione, Luca Casarini, dipendente della società (ritenuto dagli inquirenti amministratore di fatto), Agnese Colpani, medico, e Fabrizio Gatti, soccorritore.
La posizione di Georgios Apostolopoulos (tecnico a bordo) è stata stralciata.
I legali degli imputati, gli avvocati Serena Romano e Fabio Lanfranca, hanno sollevato una serie di eccezioni preliminari di peso. Hanno ribadito in aula di non aver mai avuto accesso a tutte le intercettazioni, alcune delle quali, a loro giudizio, sarebbero vietate dalla legge in quanto avrebbero coinvolto difensori, ministri di culto (inclusi vescovi) e parlamentari.
Inoltre, la difesa ha chiesto la nullità della costituzione di parte civile del Ministero dell’Interno, ritenendo che sia avvenuta in modo tardivo e che la firma del Sottosegretario Mantovano non fosse idonea.
Il pubblico ministero, Santo Fornasier, ha richiesto un termine per poter esaminare le eccezioni presentate. Il Tribunale, presieduto da Elio Manenti con giudici a latere Giovanni La Terra e Francesca Aprile, ha dunque aggiornato l’udienza al 13 gennaio. In quella data, si attende la replica dell’accusa e la decisione del Collegio sulle eccezioni sollevate dalla difesa.
In aula, a sostegno degli imputati, erano presenti figure di spicco come il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, e una delegazione della CGIL guidata dal segretario regionale Alfio Mannino, insieme al segretario generale CGIL di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo.












