
Ragusa, 26 settembre 2025 – “Il Partito Democratico di Ragusa accoglie con favore l’annuncio che gli uffici comunali stiano finalmente elaborando il capitolato di gara per il nuovo appalto del servizio di raccolta rifiuti, ponendo fine alla lunga e logorante stagione delle proroghe”. Lo dichiara Riccardo Schininà, segretario del Circolo PD di Ragusa.
“Un risultato ottenuto anche grazie alla forte azione politica di denuncia promossa dal PD a luglio – continua – che ha messo in luce l’incapacità amministrativa di procedere con l’iter di gara. Trattandosi di un appalto del valore di oltre 100 milioni di euro e di un atto di programmazione strategica per i prossimi sette anni della città, il PD chiede che vengano garantite la massima trasparenza e condivisione, sottoponendo il capitolato del bando all’esame del Consiglio comunale. Se ciò non accadrà, siamo pronti alla battaglia al TAR”.
“Una gara di oltre 100 milioni di euro, che rappresenta una delle scelte più rilevanti per il futuro del servizio, deve necessariamente essere discussa e condivisa in Consiglio Comunale, come previsto dall’articolo 42 del TUEL”, dichiara inoltre Peppe Calabrese, capogruppo PD al civico consesso di Ragusa, che aggiunge: “Il passaggio in aula è fondamentale non solo per ragioni normative, ma per consentire a tutte le forze politiche, e in particolare al Partito Democratico, di verificare che il bando sia effettivamente finalizzato a migliorare l’efficienza e la qualità del servizio per i cittadini, oltre alla tutela dei lavoratori come scelta politica chiara. Non è sufficiente limitarsi alla mera salvaguardia dei livelli occupazionali, ma è doveroso garantire la piena tutela delle qualifiche e delle anzianità acquisite”.
“Non possiamo permetterci di subordinare il mantenimento delle qualifiche e delle anzianità dei lavoratori alla discrezionalità di una ‘offerta migliorativa’ dell’operatore economico – aggiunge Schininà – poiché questo esporrebbe i dipendenti al rischio che la gara venga vinta da un soggetto che non offre tali garanzie. Per questo motivo pensiamo che la tutela dei livelli occupazionali, delle qualifiche e delle anzianità deve essere stabilita come requisito di accesso obbligatorio al bando e non come un elemento premiale per ottenere un punteggio migliorativo. Come detto, se l’atto non passerà dal Consiglio comunale faremo ricorso al TAR”.
“Siamo stati i primi a sollevare l’esigenza di chiarezza su questo appalto e continueremo a farlo – conclude il segretario Schininà – perché la trasparenza e la tutela dei dipendenti non possono essere negoziabili in un atto di programmazione così importante per la nostra città”.













