
Ragusa – “In questi giorni la discussione pubblica sullo stato del turismo a Ragusa si è accesa, anche a seguito delle recenti dichiarazioni del sindaco Cassì. Ritengo necessario ribadire, con chiarezza e senso di responsabilità, che la situazione che stiamo vivendo non è una peculiarità della nostra città, ma riflette una tendenza nazionale che coinvolge tutte le principali mete turistiche del Paese”. Così il consigliere comunale Sergio Firrincieli (Movimento Cinque Stelle) interviene nel dibattito, puntualizzando, ieri sera in aula, che “non si può addossare agli operatori locali la responsabilità di una flessione turistica che va invece ricondotta a fattori economici di portata generale”.
Secondo Firrincieli, infatti, “il vero nodo resta il progressivo calo del potere d’acquisto degli italiani, fenomeno che sta modificando le abitudini di spesa e consumo delle famiglie, costringendo molte di esse a rivedere o rinunciare alle vacanze. L’aumento costante del costo della vita, dalle bollette ai beni di prima necessità, incide in modo determinante sulle scelte di chi, fino a pochi anni fa, poteva permettersi di programmare serenamente viaggi e soggiorni estivi”.
“Non possiamo ignorare – prosegue il consigliere – che il disagio investe soprattutto il ceto medio, storicamente motore della domanda turistica interna, oggi in crescente difficoltà a sostenere i costi sia della quotidianità che del tempo libero. Un dato, questo, sottolineato anche dall’ex presidente del Consiglio Mario Draghi che, in un suo intervento a marzo, ha ricordato che in Italia si è volutamente deciso di lasciare gli stipendi più bassi rispetto agli altri Paesi europei per rendere il nostro sistema statale più competitivo sui mercati internazionali, condizione che tuttora permane e che limita fortemente la capacità di spesa”.
Firrincieli invita quindi il sindaco Cassì, in qualità di esponente di Forza Italia, “a farsi portavoce presso il Governo nazionale della richiesta di misure strutturali a sostegno del welfare e delle famiglie, perché senza un deciso intervento sui redditi e sulle politiche sociali, anche il settore turistico continuerà a soffrire di questa stagnazione”. “Invece di alimentare sterili polemiche o individuare capri espiatori – conclude Firrincieli – occorre lavorare insieme per promuovere un cambiamento che parta dalla tutela del potere d’acquisto, dal rilancio del ceto medio e dalla valorizzazione delle energie positive del nostro territorio. Solo così Ragusa, come l’intero Paese, potrà tornare a essere una meta attrattiva e accessibile, in grado di accogliere turisti italiani e stranieri senza lasciare indietro nessuno”.













