
Secondo un’analisi del Codacons, basata sui dati definitivi diffusi dall’Istat, l’estate 2025 segna un aumento senza precedenti dei costi legati a viaggi e turismo, con effetti pesanti sui bilanci familiari e sull’economia nazionale. L’inflazione, attestata al +1,7% su base annua, determina un aggravio medio di 559 euro per la famiglia “tipo” e di 761 euro per un nucleo con due figli. Il fenomeno colpisce in maniera sproporzionata il comparto turistico, dove i rincari superano di gran lunga la media generale dei prezzi al consumo.
Gli incrementi tariffari riguardano trasporti interni, ospitalità e servizi accessori, trasformando la vacanza da bene accessibile a bene di lusso per una fascia crescente della popolazione. L’aumento del costo della mobilità, dai biglietti aerei e marittimi fino al noleggio veicoli, e delle strutture ricettive genera un duplice impatto economico: da un lato comprime la domanda, con quasi un italiano su due che rinuncia alle ferie; dall’altro riduce la spesa complessiva nei luoghi di villeggiatura, penalizzando settori come ristorazione, commercio e attività culturali, con ricadute negative sull’intero indotto.
Il Codacons rileva che l’unica flessione dei prezzi riguarda alcune tratte intercontinentali, in particolare verso gli Stati Uniti, dove il calo della domanda e la situazione geopolitica hanno prodotto un ribasso medio del 6,3%. Tuttavia, questa eccezione non modifica il quadro generale, che presenta aumenti anomali e in alcuni casi potenzialmente riconducibili a condotte speculative, in contrasto con i principi di correttezza commerciale e con il diritto dei consumatori a tariffe eque e trasparenti.
“Quest’estate le famiglie italiane si trovano davanti a costi insostenibili per viaggiare, e sempre più cittadini sono costretti a rinunciare alle ferie – dichiara Francesco Tanasi, giurista e Segretario Nazionale Codacons –. Il turismo rischia di trasformarsi in un privilegio per pochi, mentre lo Stato deve intervenire con urgenza per garantire prezzi equi e accessibili. Non si tratta solo di tutelare il diritto alle vacanze, ma di arginare dinamiche di mercato distorte che danneggiano i consumatori e minano la competitività del settore. Servono controlli puntuali, sanzioni per chi applica rincari ingiustificati e incentivi mirati per restituire alle famiglie la possibilità di viaggiare senza subire stangate”.