
ISPICA – E’ giunto al termine all’istituto di istruzione superiore “Curcio” un progetto internazionale di accoglienza per diversi mesi di un gruppo di nove studenti e studentesse provenienti dal Camerun per un percorso formativo nell’ambito dell’Enogastronomia, realizzato in collaborazione con il Ministère des Arts et de la Culture del Camerun. L’esperienza si è articolata non solo in attività pratiche, dedicate prevalentemente alla scopertadella cucina mediterranea e internazionale, ma anche in momenti di forte scambio culturale, con
particolare attenzione alla valorizzazione della cultura francofona.
Elemento centrale di questa integrazione è stata la partecipazione alla Journée de la Francophonie,svoltasi, grazie al coinvolgimento attivo dei docenti Ermelinda Buffa Calleo,
Roberta Cordeschi, Giuseppina Di Giorgio, Rita Iozzia, Erika Raniolo, Concetta Zaccaria (Linguafrancese), e Carmela Franco (Cucina).
Le giornate hanno visto la partecipazione di studenti italiani e camerunensi, che hanno
condiviso testimonianze, curiosità e tradizioni, dopo un lavoro di ricerca guidato dai docenti. Glistudenti delle classi coinvolte, appartenenti agli indirizzi Liceo Linguistico (3AL, 3BL) e Servizi perl’Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera (3AES, 3AEC, 5AES, 5AEC) avevano infattiprecedentemente realizzato un approfondito studio sul Camerun, in particolare su cultura, arte, gastronomia e siti UNESCO.
Le attività culturali culinarie pratiche sono state dedicate alla preparazione dei piatti Légumes sautés avec fufu de riz e Ndomba au poissone alla preparazione di Haricots à la viande hachée accompagnés des beignets.
La collaborazione tra i docenti di cucina e di lingua francese ha permesso un perfetto equilibrio trateoria e pratica, favorendo la scoperta della ricchezza della francofonia attraverso il cibo, il dialogointerculturale e la partecipazione attiva. “L’iniziativa – commentano il dirigente Maurizio Franzò e i docenti coinvolti – si è rivelata preziosa nel promuovere inclusione,apertura e valorizzazione delle diversità culturali all’interno della comunità scolastica”.
Giuseppina Franzò