
Ragusa – Una sala gremita, applausi sinceri e commossi : è stato un successo, sotto ogni punto di vista, lo spettacolo teatrale “Artemisia, la pittora”, andato in scena martedì 17 giugno al Piccolo Teatro della Badia di Ragusa, promosso dallo SPI CGIL e dal Coordinamento Donne SPI CGIL Ragusa. Una serata intensa e partecipata, cui è seguito un contorno dibattito, moderato dalla giornalista Laura Curella, che ha saputo unire cultura, emozione e riflessione in un’unica, potente azione di sensibilizzazione sulla parità di genere e sul ruolo della donna nella società di ieri e di oggi. Scritto e interpretato da Giulia Guastella, con la regia di Giacomo De Cataldo, il monologo ha riportato in scena la figura di Artemisia Gentileschi, artista del Seicento, simbolo di coraggio e ribellione, vittima e al tempo stesso protagonista di una rivoluzione culturale. La sua voce, reinterpretata in chiave contemporanea, si è fatta eco delle istanze delle donne di oggi, in un dialogo intergenerazionale che ha emozionato il pubblico e acceso un confronto acceso e sentito. “Fino a quando una donna sarà costretta a scegliere fra il lavoro e la maternità, non ci sarà né parità né rispetto.” Questa la frase simbolo che ha guidato l’evento, dando il tono a una serata in cui la memoria storica si è intrecciata all’urgenza del presente. A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è stata Concetta Raia, Segretaria regionale dello SPI CGIL Sicilia: “Parlare di Artemisia Gentileschi significa parlare delle donne di oggi. Le battaglie non si fermano: i diritti si difendono e si reclamano ogni giorno, non solo l’8 marzo o il 25 novembre. Noi ci siamo e continueremo a esserci, sempre. Artemisia Gentileschi è simbolo di ribellione, libertà e autodeterminazione, ieri come oggi. La sua storia ci parla di violenza, cultura patriarcale, diritto alla parola e al riscatto. Le donne, soprattutto anziane, vivono ancora nel silenzio e senza tutele adeguate. Le giovani chiedono ascolto, strumenti e pari opportunità reali. La parità non è un traguardo raggiunto, ma una battaglia quotidiana che riguarda tutte e tutti.” Ha fatto eco Cecilia Tumino, responsabile del Coordinamento Donne SPI CGIL Ragusa: “Viviamo un tempo di diritti sospesi, in cui le donne continuano a subire discriminazioni e negazioni del proprio talento. Vogliamo accendere un faro su una questione che è trasversale, senza tempo né età, ma che oggi più che mai deve essere affrontata con determinazione e strumenti legislativi adeguati.” E il monito più forte arriva dalle parole del Segretario generale dello SPI CGIL Ragusa, Saro Denaro, che ha evidenziato senza mezzi termini: “Il vero problema delle donne spesso sono gli uomini. Non è più tollerabile che un uomo – che sia marito, compagno o fidanzato, possa decidere della vita o della morte di una donna. Questa serata è un invito alla riflessione collettiva, ma anche alla responsabilità individuale.” “Artemisia, la pittora” non è stato soltanto uno spettacolo teatrale, ma una vera e propria azione politica e civile, capace di trasformare l’arte in strumento di denuncia e di consapevolezza. Una voce che continua a farsi sentire oltre il sipario, nelle coscienze di chi ha partecipato e in quelle di chi, da oggi, ha nuovi motivi per continuare a lottare. Giulia Guastella, l’altro che magistralmente ha interpretato Artemisia Gentileschi,nel corso del dibattito ha evidenziato di aver scoperto Artemisia per caso durante una mostra rimanendone folgorata: da lì nasce un monologo che cresce fino a diventare teatro. Affronta la sua storia come un’indagine, tra dolore, contraddizioni e rinascita artistica. Non la vede come vittima, ma come donna libera, lucida, caparbia. La sua forza è attuale: in un mondo che offre libertà ma frena il coraggio, Artemisia ci insegna ad agire. Per Giulia, l’arte è lo strumento più potente per trasformare il dolore in verità.