
Ragusa – All’indomani del voto referendario, il Segretario Generale della CGIL di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo, traccia un bilancio lucido e determinato dell’esito elettorale in provincia. «Innanzitutto – esordisce Roccuzzo – desidero rivolgere un sincero ringraziamento a tutte le strutture della CGIL e a tutte le realtà associative, comprese quelle di ispirazione cattolica, che hanno sostenuto con convinzione questo percorso referendario. Un cammino impegnativo, costruito nell’arco di mesi, fatto di ascolto, confronto e partecipazione». Nonostante il mancato raggiungimento del quorum, il leader sindacale sottolinea come dalle urne emerga comunque un messaggio inequivocabile: «I cittadini chiedono più tutela, sicurezza e dignità sul lavoro. Non scelgono il precariato, non accettano un modello occupazionale fondato sull’instabilità. Questo dato politico non può essere ignorato, ma deve diventare stimolo per una nuova fase di battaglia nelle sedi istituzionali, con spirito costruttivo e con l’arma del confronto». Secondo Roccuzzo, la scarsa affluenza alle urne è specchio di una sfiducia generalizzata verso la politica: «Una disillusione profonda, che attraversa partiti di destra e di sinistra, e che si riflette anche nella nostra provincia. Molti cittadini non hanno votato non per disinteresse verso i temi referendari, che anzi condividevano, ma per una scelta di distacco nei confronti dell’intero sistema politico. Questo è un dato allarmante che interpella tutti: è una sconfitta della democrazia prima ancora che della CGIL». Eppure, ci sono numeri che raccontano un impegno radicato e capillare: «A livello nazionale – spiega Roccuzzo – oltre 14 milioni di cittadini hanno votato. E in provincia di Ragusa più di 55.000 persone si sono recate alle urne, con quasi 50.000 voti favorevoli ai quesiti referendari. Non è poco: è una base solida su cui costruire il futuro. In particolare, a Modica, grazie a una forte sinergia con le associazioni locali, si è raggiunto un’affluenza vicina al 30%; a Ragusa e Scicli abbiamo superato il 27%. La media provinciale si è attestata attorno al 23,1%, in linea con quella regionale». Il Segretario CGIL chiude con una visione proiettata al domani:«Abbiamo costruito relazioni, raccolto testimonianze, dato voce a chi spesso non viene ascoltato. I mercati, le assemblee, i luoghi di lavoro sono stati i nostri forum civici. È lì che continueremo a operare. Questa esperienza ha dimostrato che la partecipazione è possibile, se si creano le condizioni per il dialogo. Siamo pronti – conclude – a proseguire questa battaglia di civiltà con la forza delle idee e della mobilitazione».
1 commento su “Cgil. Il voto referendario in provincia di Ragusa per il segretario provinciale Roccuzzo”
Praticamente il “Partito politico CGIL” nonostante i tumpulati sulla prevedibile e scontata astensione ne vorrebbe trarre un bene per il suo partito e per i suoi alleati. Cioè Elly, Conte, Fratoianni Bonelli e tutti gli scappati di casa che hanno fatto bruciare 140 Milioni di euro per un referendum scontato nell’esito e che ora fanno intendere che 13 milioni di voti sono solo i suoi e che utilizzeranno per le prossime elezioni politiche. Da questo cosa devo dedurre? Che a votare ci sono andati solo i sinistroidi e nessuno degli altri partiti? E non solo, di questi risultati a voi tanto cari, quanti sono stati i Si e i NO? Ma davvero pensate che la gente è così sprovveduta?
Avete fatto spendere 140 milioni allo Stato per abrogare delle leggi che voi stessi assieme a Renzi a gli altri sinistroidi e sinistrati avete appoggiato, e, cosa peggiore che volevate ingannare il popolo italiano infilandoci nel mezzo la cittadinanza facile per migranti e clandestini.
Ora strumentalizzate un fallimento senza dignità e rifiutate il verdetto del 70% degli italiani. In pratica avete perso il referendum, ha vinto il popolo ma per voi hanno vinto le politiche, cioè il PD il CGIL, IV, M5S, Verdi e tutti i sinistroidi.
Ora con la mancata cittadinanza facile, molti milioni di voti e iscrizioni al partito CGIL che pensavate di avere in pugno dai nuovi cittadini italiani vi è sfumata tra le mani.