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Inflazione e recessione. Cisl Ragusa: “Occorrono contromisure”

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“Davanti a noi ci sono mesi molto complicati. Era quanto avevamo pronosticato. E’ quanto si sta verificando”. Lo dice la segretaria dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, facendo riferimento ai dati sull’inflazione e alla probabile recessione, oltre che all’aumento incredibile dei prezzi dell’energia. “Tutto questo determina rischi evidenti per la tenuta occupazionale, possono essere compromessi numerosi posti di lavoro e la sopravvivenza di decine di aziende solo per quanto riguarda la provincia di Ragusa” ricorda Carasi sottolineando la necessità “nell’immediato” di rafforzare lo scudo delle protezioni sociali. “Riceviamo molti segnali, anche soltanto per quel che attiene l’area iblea – continua la segretaria dell’Ust Cisl – rispetto al fatto che ci sono lavoratori che temono la chiusura delle imprese in cui sono impegnate, imprese impossibilitate ad andare avanti a causa del caro energia. La chiusura, sebbene temporanea, come sembra essere nella maggior parte dei casi, si ripercuote poi sulle stesse maestranze e quindi sulle famiglie. Senza adeguate misure di protezione, assisteremo a un vero e proprio sconquasso sociale che, dopo la pandemia, era l’unica cosa che si doveva evitare. Ecco perché la Cisl sta invocando al Governo nazionale un nuovo provvedimento d’urgenza che deliberi risorse per sostenere imprese, famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati contro il caro bollette. Ecco perché la Cisl, a livello territoriale, sta monitorando i bisogni di chi sa di non potercela fare per mappare lo stato di disagio e proporre le adeguate contromisure per contenere questa grave situazione. Dobbiamo cercare di ritornare allo spirito che ha orientato l’Europa durante i primi mesi della pandemia. Non ci vogliono fughe in avanti e soprattutto occorre stigmatizzare ogni tentativo di abbandonare chi è in grande difficoltà”.

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