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Ragusa, dirigente medico a processo per truffa e peculato

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Un dirigente medico dell’Asp di Ragusa, in regime di intramoenia, avrebbe eseguito visite mediche nell’ambulatorio Asp e avrebbe incassato dai pazienti somme a titolo di ticket di cui avrebbe omesso a il versamento in favore dell’ente pubblico. Ora è accusato di truffa, peculato, malversazione, reati di cui risponderà davanti al Gup. Si trattava di somme annotate sui registri dell’ente in fogli che poi venivano distrutti. Una ventina le parti offese in un procedimento che vede indagate altre sette persone e una società a cui il medico dietro compenso, secondo le ipotesi accusatorie, indirizzava pazienti.

La prima udienza davanti al Gup  presso il Tribunale di Ragusa è stata rinviata  per difetto di notifica. Due avvocati hanno già preannunciato la richiesta di messa alla prova per i loro assistiti, coinvolti in reati minori e marginali e la pubblica accusa rappresentata dal procuratore capo di Ragusa, Fabio D’Anna, ha chiesto che le intercettazioni vengano trascritte già in fase preliminare per accorciare i tempi dell’eventuale processo tanto che nella prossima udienza preliminare dovrebbe già essere nominato un perito.

 Per quanto riguarda il dirigente medico, sulla richiesta di misure cautelari patrimoniali – relative al sequestro ai fini della confisca del corrispondente individuato e sottratto all’azienda pubblica – si è già pronunciata la Corte di Cassazione su ricorso della Procura che aveva visto respinta la misura. La Cassazione ha sospeso i provvedimenti di rigetto ritenendo in diritto valide le doglianze e configurabile il sequestro, rinviando al Tribunale di Ragusa per nuovo giudizio attinente alle indicazioni fornite dalla Corte stessa.
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