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18 marzo in ricordo delle vittime del covid: sono 4.383 i siciliani uccisi dal virus

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Oggi è la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, come stabilito dal Parlamento per legge. L’Italia piange i suoi oltre centomila morti. Il 18 marzo 2020 raggelò il Paese intero una foto scattata da un balcone: uno dietro l’altro, a decine, i camion dell’esercito incolonnati nel silenzio dell’alba, trasportavano i morti di Bergamo, quelli per i quali non c’era più posto nel cimitero della città, verso i forni crematori di altre regioni. Solo un mese prima quel virus era ancora sconosciuto.

Le ricorrenza al 18 marzo
È stato approvato all’unanimità il d.d.l. che istituisce la giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19, e che verrà celebrata con cadenza annuale il giorno il 18 marzo. L’ok è arrivato dalla commissione Affari costituzionali del Senato, in sede deliberante, dopo il parere favorevole della commissione Bilancio su un emendamento.

Il 18 marzo è stato prescelto poiché in quello del 2020 i mezzi militari, a Bergamo, sfilavano per le strade con a bordo le salme delle vittime. Il provvedimento unifica due testi (primi firmatari il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè e il senatore leghista Matteo Salvini) e prevede l’istituzione di tale Giornata per “conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute”.

La situazione italiana

Nel periodo di riferimento 1/3/2021-7/3/2021 la Cabina di Regia, nell’opera istituzionale di monitoraggio, ha ravvisato (per la sesta settimana consecutiva) un peggioramento nel livello generale del rischio epidemico in Italia con una ulteriore accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale ed un Rt medio in ascesa rispetto alla settimana precedente, e sopra la soglia epidemica.
Dall’andamento osservato, è sembrato verosimile che la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, a livello nazionale, sia stata superata nel corso della settimana 1-7 marzo, e che questo potrebbe essere documentato con i dati consolidati nella settimana successiva. È stato rilevato un importante aumento del numero di persone ricoverate in terapia intensiva con un tasso di occupazione che a livello nazionale ha superato la soglia critica.
L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri hanno richiesto l’innalzamento/rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali, anche anticipando ulteriori interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione e particolarmente laddove circolino varianti 501.V2 (variante sudafricana) – lineage B.1.351 e lineage P.1 (ex lineage B.1.1.248 identificata a Manaus, Brasile).

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