Sulla scorta dell’audizione congiunta avvenuta, stamani, della III e IV commissione siciliana all’ARS per affrontare la tematica relativa all’impianto di trattamento meccanico biologico di “Cava dei Modicani” di Ragusa, il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo, ha redatto questa nota di commento:
“Per noi l’obiettivo di questo incontro, a seguito dell’iniziativa promossa dalla CGIL, lo scorso 8 giugno presso il Libero Consorzio Comunale di Ragusa, è quello di incalzare la Regione Sicilia attraverso gli Uffici competenti affinché la proroga in atto firmata il 19 giugno scorso, dal Commissario dell’ex Provincia Dott. Salvatore Piazza della durata di 120 giorni, possa essere utile al rilascio delle certificazioni che si attendono da anni, le cui mancanze hanno determinato la chiusura dell’impianto di TMB di Cava dei Modicani con gravi ripercussioni sulla cittadinanza.
Nonostante il buon funzionamento di questo impianto rimane incomprensibile il motivo perché queste autorizzazioni ancora oggi non sono state rilasciate. Ma la nostra vertenza non si esaurisce con la risoluzione di questo aspetto perché c’è la necessità di attuare il Piano d’Ambito che prevede il completamento dell’impianto di compostaggio di Vittoria e la realizzazione di impianti connessi al TMB per l’ottimizzazione del ciclo a partire dalla riduzione dei volumi destinati alle discariche. La nostra provincia necessita di recuperare il gap infrastrutturale anche in questo ambito perché ci sono i progetti in grado di realizzare un sistema modello fortemente ancorato al ruolo del pubblico con grandi risultati sotto il profilo ambientale. Per fare tutto questo serve l’appoggio finanziario della Regione Sicilia e una visione d’insieme e coerente da parte dei Comuni. Questi obiettivi per la CGIL rappresentano anche la possibilità di creare opportunità di lavoro dentro un quadro di sostenibilità ambientale e sociale perché sappiamo quanto oggi in Sicilia sul mancato funzionamento del pubblico in materia di gestione dei rifiuti lucrano mafie e malaffare”.
