Come consigliera di maggioranza, oltre che assistente sociale ed ex-segretaria regionale nonché iscritta Sunas (Sindacato Unitario Assistenti Sociali), mi sento di sostenere e supportare, quanto già dichiarato in un documento ufficiale da parte del Segretario Nazionale Sunas, Salvatore Poidomani.
Un documento, dichiara la Consigliera Rita Floridia, che è frutto di rivendicazioni e condivisioni comuni, ma soprattutto merito di una proficua ed importante collaborazione anche con tanti colleghi iscritti al sindacato che quotidianamente si spendono e lavorano per tutelare e promuovere il lavoro dell’assistente sociale. Una professione che ancor più in una fase cosi emergenziale e delicata, deve essere sempre al fianco dei cittadini e di tutta la comunità locale e nazionale, proprio per guardare oltre e sempre l’emergenza sanitaria.
Occorre pensare si a quella “bomba sociale”, appunto da più parti citata, già presente prima dell’avvento del coronavirus, ma che veramente rischia di esplodere se non si interviene in maniera sinergica e strategica .
E’ proprio vero che oggi stiamo pagando concretamente lo scotto di scelte politiche, orientate sempre più alla privatizzazione con progressivi ed inesorabili tagli ai servizi pubblici sia della sanità che dei servizi sociali, che hanno innescato sicuramente una frammentazione e regionalizzazione del sistema del welfare sia sanitario che sociale, mettendo a dura prova quanti lavorano con abnegazione ( medici , infermieri, assistenti sociali e operatori socio-sanitari e cosi via).
Pertanto, prosegue Floridia, condivido pienamente che occorre “attuare un piano di azione strategico nazionale che abbia una funzione di coordinamento, di raccordo e di regolazione fra tutte le forze in campo sia sanitarie che sociali.”
Per la seria ripartenza globale del nostro Paese , serve una TASK FORCE nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri o regionale, che preveda il pieno coinvolgimento di esperti anche del sociale che collaborino attivamente con le altre figure competenti già operative, fornendo ognuno le proprie competenze di settore. Serve, sicuramente, un fondo nazionale sociale straordinario per potenziare i servizi e gli interventi sociali.
Gli aiuti che ogni singolo Comune in questo stato d’emergenza si è adoperato ad offrire , rappresentano sicuramente una risposta che tampona lo stato di necessità, occorre pensare seriamente al problema povertà con risposte serie e concrete che superino le forme di continuo assistenzialismo .
Occorre ripensare ai Servizi sociali come un vero motore generativo di un nuovo sistema di Welfare . Crediamo fortemente che il gruppo professionale degli assistenti sociali possa e debba farsi carico di definire questo nuovo scenario, proponendo linee diverse di utilizzo delle risorse già disponibili, innescando anche modalità di azione nuove rispetto all’ordinario . E’ fondamentale, conclude Rita Floridia, potenziare i servizi e gli interventi sociali, stabilizzando il personale assistente sociale precario o assumendo nuovo personale, là dove la presenza degli assistenti sociali è assente o sotto dimensionata, o pensando a forme nuove di collaborazioni per i tanti assistenti sociali che operano in libera professione attivando anche progetti innovativi che coinvolgano la medicina generale territoriale, che rappresenta il pilastro portante della prevenzione e della medicina d’iniziativa a favore del cittadino.
Concordo ancora con il collega Segretario nazionale, quando afferma che “La nostra professione, può e deve essere finalmente rimessa in prima linea con la forza, gli strumenti e le risorse necessarie, perché le sue competenze trasversali, le sue capacità progettuali e di vicinanza alle persone e alle famiglie, nonché di promozione comunitaria, rappresentano gli elementi fondanti dell’azione di social care, orientata alla presa in carico globale della persona, di cui oggi più che mai c’è bisogno per sostenere i cittadini e le comunità nell’attuale drammatico scenario”.













