
Il 18 maggio sarà un giorno come un altro, e non la data spartiacque ipotizzata dal ministero dell’istruzione per il rientro a scuola degli studenti. Si prosegue con la didattica a distanza: verifiche da remoto, compiti in classe e interrogazione via web si concluderà così l’anno scolastico 2019/2020 per circa 8 milioni di studenti.
«La mia opinione – afferma il Ministro Azzolina – che con ancora 500 morti al giorno, riaprire le scuole oggi per poche settimane rischia di vanificare gli sforzi fatti».
Gli studenti saranno tutti promossi alle classi successive e saranno tutti ammessi agli esami, sia i ragazzi di terza media che i maturandi. Gli esami si svolgeranno o fisicamente in classe con l’ipotesi di presenza scaglionate, oppure online con un’unica prova orale sia per la maturità che per la terza media.
Le valutazioni espresse in questi mesi di didattica a distanza, avranno lo stesso valore di quelli del primo quadrimestre, e fa fede il registro elettronico.
«Grazie alla didattica a distanza – continua il Ministro Azzolina – tutti gli studenti saranno valutati, chi merita 8 avrà 8, chi merita 5 avrà 5, daremo la possibilità a tutti di recuperare a settembre».
Il rientro si ipotizza per i primi di settembre, si esclude l’ipotesi dell’alternanza degli studenti in classe, mattina e pomeriggio, perché risulterebbe un sovraccarico per i docenti. Una commissione ad hoc, pensata dal MIUR, sta studiando le possibili ipotesi in base all’andamento dell’emergenza coronavirus. Se si dovesse proseguire con la didattica online, sarà premura del Ministero stanziare altri fondi, necessari per acquistare tablet e computer, e per potenziare le piattaforme didattiche utilizzate da professori e studenti.













