
Continuano gli incontri in videoconferenza del gruppo Meetup M5S Modica, con i portavoce regionali e nazionali e alla presenza del portavoce locale, il consigliere comunale, Marcello Medica, per portare all’attenzione dei propri rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, le istanze volte ad affrontare l’emergenza da Covid-19.
Ultimo, in ordine di tempo, è stato l’incontro col portavoce nazionale, Pino Pisani, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, al quale il Meetup modicano ha posto una serie di interrogativi riguardo a diverse problematiche, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche dal punto di vista economico e sociale.
A introdurre l’incontro è stato il portavoce, Marcello Medica, il quale ha portato all’attenzione del portavoce, Pino Pisani, l’attuale situazione sanitaria locale, in merito alla sicurezza, sia degli operatori sanitari, sia dei cittadini ai quali non sono ostati ancora distribuiti gratuitamente i dispositivi di protezione, così come sta già avvenendo nelle regioni del nord Italia. Il consigliere Medica ha chiesto anche lumi riguardo alla tempistica dei tamponi, alla luce di ciò che si è verificato a Siracusa col caso Rizzuto balzato agli onori delle cronache nazionali. Il consigliere Medica, ha poi evidenziato che occorre spingere sul pedale della solidarietà a tutti i livelli, da quello nazionale, col dimezzamento degli stipendi dei parlamentari, a quello regionale e anche locale, ad esempio con qualche iniziativa di solidarietà anche per l’Asp di Ragusa.
Successivamente, ha preso la parola l’attivista, Luca Roccasalva, il quale ha fatto notare che il decreto ‘Salva Italia’ andrebbe esteso non solo, come prevede, a quei soggetti con partita Iva che hanno chiuso l’attività o ridotto il proprio fatturato del 30 per cento, ma anche a quei soggetti, che pur continuando l’attività lavorativa, hanno dovuto sopperire al ritiro di effetti o titoli dei clienti, o al loro diniego a poter far fronte ai pagamenti scaduti. Evidenziato anche il fatto che, per somme superiori ai 25 mila euro, la percentuale della garanzia prestata dai soggetti beneficiari sarà nella misura del 10 per cento e quindi le garanzie personali delle aziende in difficoltà saranno valute dagli istituti di credito con gli stessi parametri di prima. Altro punto fondamentale è la durata del prestito che, pur a tasso minimo, prevede una durata di 6 anni, periodo sicuramente insufficiente per consentire alle aziende in difficoltà la possibilità di riattivare la propria attività, pagare mensilmente la quota capitale e ritornare ad avere un reddito che gli consenta di far fronte al prestito.
A seguire, l’intervento dell’attivista, Antonio Capriglia, il quale ha evidenziato che le misure dei decreti in favore degli imprenditori, mirate ad alleviare questa contingenza, non appaiono sufficienti a garantire la tenuta e la sopravvivenza soprattutto delle piccole e medie imprese. Se il governo intende salvaguardare questo spazio del settore primario e secondario italiano, deve mettere in campo in favore dei relativi imprenditori risorse finanziare a fondo perduto, che rispecchino il modello delle azioni attivate per il ‘salva banche’. Diventa, pertanto, improponibile il prestito con garanzia del governo, poiché la restituzione delle rate quota-capitale incomberà sulla già difficile situazione delle piccole e medie imprese, categoria debole e già disastrata, nonostante sia ancora un cardine rilevante del sistema produttivo italiano.
Infine, l’intervento dell’attivista, Corrado Vizzini, il quale, partendo dalla considerazione dell’elevato numero delle vittime prodotte dal Covid-19, e dalla constatazione che in Sicilia esistono solo due strutture di incinerazione (a Palermo e Messina), ha proposto che il M5S porti in Parlamento una legge che imponga la realizzazione di forni crematori distribuiti sul territorio nazionale e in numero adeguatamente proporzionato alla densità abitativa delle aree da servire. L’attivista ha poi evidenziato che la disciplina delle autonomie locali, contenuta nella riforma del Titolo V della Costituzione, necessita di profonde modifiche! L’esperienza Covid-19 ha fatto emergere mire e scelte discordanti fra il governo centrale e le singole regioni; stracciato, quindi, il principio di ‘sussidiarietà’. Dei poteri decisionali sulla sanità, quantomeno in situazioni d’emergenza, deve essere investito in toto il governo centrale; ai governi regionali va l’obbligo di supportare le sue decisioni. La sanità pubblica, esente da mire speculative, va tutelata, consolidata e potenziata.
Il senatore Pisani ha ascoltato con attenzione tutte le tematiche trattate e le richieste avanzate dal gruppo Meetup, delucidando ogni aspetto, soprattutto dal punto divista sanitario, sull’attuale situazione nazionale, regionale e locale, e facendosi carico di portare le suddette istanze e proposte all’attenzione del Governo nazionale, affinché diventino spunto per il varo di misure volte ad affrontare l’attuale emergenza nonché le fasi successive di ripartenza del Paese.













