Ha augurato la morte al parlamentare nazionale modicano, Nino Minardo, dopo avere appreso del passaggio di quest’ultimo e del parlamentare regionale sciclitano Orazio Ragusa nella Lega di Salvini. Lo ha fatto sul profilo Facebook. In questi giorni la notizia del passaggio da Forza Italia alla Lega ha suscitato un vespaio di opinioni, in particolare sui social, con critiche ma anche condivisioni. Molti i commenti offensivi che hanno rasentato il reato ma uno in particolare si è spinto oltre augurando a Minardo la morte e a seguire l’esempio dell’imprenditore Antonio Aurnia. Nino Minardo ha querelato l’interessato proprio perchè questo fatto lo ha sconvolto.

2 commenti su “Non gradisce l’adesione alla Lega dell’on. Minardo e gli augura la morte: querelato”
Rappresentare una voce fuori dal coro in un contesto in cui tutti, o quasi, esprimono solidarietà per aver ricevuto una “minaccia” di morte, anzi “augurio” di morte, da parte di un esponente politico, mi mette in estremo disagio, ciononostante non posso esimermi dall’intervenire sottolineando alcuni aspetti che vengono invocati come democratici, ma che di democrazia ne hanno ben poca, tranne la ragione dei numeri.
Intanto a scanso di equivoci mi sento di stigmatizzare l’augurio di morte, che però non è minaccia, per motivi prettamente etici e cristiani e l’autore/autrice non ha giustificazione alcuna, tranne eventuale comprensione per vari motivi.
Detto questo sottolineo che le opinioni politiche vanno rispettate, ma nel contempo va rispettato anche l’elettorato che ha sempre invocato interventi di giustizia sociale e sperato vivamente nelle mille promesse ricevute ma sempre disattese a favore di interessi economici di pochi.
Ecco, quando si invoca il democratico confronto politico si scopre l’acqua calda, salvo poi agire contro la volontà popolare e legiferare sottoponendo il popolo a pressioni fiscali inaccettabili e a inumane limitazioni del WELFARE.
La politica voleva svoltare pagina con la cosiddetta seconda repubblica, invece ha mantenuto la posizione becera dell’ipocrisia della prima repubblica, predicare bene ma razzolare male, fare sempre mille promesse e disattenderle regolarmente nei momenti istituzionali.
Da qui nasce soprattutto la delusione popolare e l’avvento di movimenti che “vogliono” combattere la malapolitica, ma che rappresentano essi stessi la malapolitica, da qui nasce soprattutto la rabbia e la delusione dei cittadini che non sanno più che pesci pigliare … e intanto i professionisti della politica continuano a parlare di democrazia mentre la volontà popolare viene sempre più ignorata.
Assistiamo a un progressivo imbarbarimento di qualsiasi forma di dibattito, compreso quello pseudo-politico. Si sta perdendo del tutto la capacità del dialogo, del confronto, di riuscire a manifestare il proprio dissenso in maniera civile, senza ricorrere a offese, ingiurie o addirittura minacce. L’avvento dei social, poi, ha aperto la stura a quell’immenso bagaglio di sentimenti repressi in cui invidia, frustrazione e manie di persecuzione la fanno da padrone. Questa notizia non é che la conferma della mia amara constatazione, al pari di quella miriade di menzogne, falsità e ipocrisie circolate in queste ultime settimane funestate da eventi particolarmente tristi, dove il “chiacchiericcio”, il dileggio e la menzogna hanno trovato l’habitat ideale in chi, da tempo, serbava quei sentimenti repressi. Se potessi, a tutte queste persone darei un consiglio, e con le parole di Mary Schmich direi loro di non perdere tempo con l’invidia perché un giorno si é in testa, un altro si resta indietro. La corsa é lunga, ma alla fine é solo con se stessi.
All’On. Nino Minardo la mia personale solidarietà e vicinanza per quanto accaduto.