
Il vescovo della Diocesi di Noto, Antonio Staglianò, raccoglie l’invito del sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, per un intervento sulla vicenda dell’impianto di biomossa in progetto in Contrada Zimmardo-Bellamagna, territorio di Modica ma a 30 metri circa dalla cittadina marinara. “La Chiesa – dice il Vescovo – non pretende di definire le questioni scientifiche, né di sostituirsi alla politica, ma invito ad un dibattito onesto e trasparente, perché le necessità particolari o le ideologie non ledano il bene comune”, facendo riferimento, poi, all’Impegno per Bene Comune, sottoscritto dai nove Comuni ricadenti nel territorio della Diocesi di Noto, “che vuol essere uno strumento di orientamento per la risoluzione di particolari problematiche sociali che richiedono un maggior apporto collettivo delle istituzioni e della società civile”.
“Sulla problematica riguardante il vasto tema dell’ambiente che è sempre più oggetto di interesse non solo della comunità politica e del campo della scienza ma di tutta l’opinione pubblica – aggiunge Mons. Staglianò – desidero richiamare quanto insegnato da Papa Francesco nella Enciclica Laudato Sii: “Ci sono discussioni, su questioni relative all’ambiente, nelle quali è difficile raggiungere un consenso. Ancora una volta ribadisco che
“A partire da quanto affermato dal Papa – continua – sento quindi anch’io il dovere di invitare ad affrontare insieme un “dibattito onesto e trasparente”, affinché la problematica in oggetto riguardante come Lei scrive la realizzazione di un “impianto di biometano” possa trovare presto una soluzione all’insegna del bene comune. Nel dibattito auspicato è imprescindibile un attento riferimento al diritto, ma il coinvolgimento attivo e spontaneo di numerosi cittadini di Pozzallo e Modica nella problematica, , è un buon segno che indica già un inizio positivo per la ricerca del bene comune, ed è ancora Papa Francesco ad illuminarci in tal senso: “Poiché il diritto, a volte, si dimostra insufficiente a causa della corruzione, si richiede una decisione politica sotto la pressione della popolazione. La società, attraverso organismi non governativi e associazioni intermedie, deve obbligare i governi a sviluppare normative, procedure e controlli più rigorosi. Se i cittadini non controllano il potere politico – nazionale, regionale e municipale – neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali. D’altra parte, le legislazioni municipali possono essere più efficaci se ci sono accordi tra popolazioni vicine per sostenere le medesime politiche ambientali” (LS 179).
“Alla luce di quanto fin qui considerato – conclude il Vescovo Staglianò – per rendere operativo l’Impegno per il Bene Comune a suo tempo sottoscritto, incarico il mio vicario episcopale per la pastorale sociale don Salvatore Cerruto, di convocare un incontro tra le varie parti interessate al fine di poter affrontare costruttivamente il dibattito sopra indicato”.












