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Ricerca scientifica, Tedeschi: “In Sicilia non è previsto di accettare che chi studia e ricerca per gli altri possa realmente farlo dedicandosi a questa nobile causa”

“E’ importante richiamare l’attenzione del prossimo esecutivo sul tema della ricerca scientifica, che è stato finora alquanto trascurato da tutti i precedenti governi e ignorato in campagna elettorale. Eluso dai nuovi partiti vincitori, si spera possa tornare d’attualità sul tavolo di lavoro del nuovo esecutivo, essendo un elemento cruciale e determinante per far ripartire il nostro Paese.
Il settore della ricerca scientifica, che dovrebbe dare slancio e speranze al nostro territorio tende ad essere purtroppo in Italia, specialmente nel meridione, snobbato e dimenticato dalla politica. L’avanzamento scientifico e tecnologico, frutto della ricerca di base e applicata nei suoi più svariati settori, è volano per lo sviluppo del Paese, oltre a costituire il motore della forza culturale che crea, alimenta e soddisfa i bisogni primari della società, stimolando il circuito dell’economia, del benessere e della crescita.
Purtroppo le nostre forze politiche tendono a considerare la ricerca un optional, una voce di spesa che grava sui conti pubblici e non una necessità basilare della società moderna su cui puntare e investire per un futuro migliore.
La fase di recessione economica cui siamo andati incontro in questi anni ha infatti confermato come la capacità competitiva di un territorio sia intimamente e imprescindibilmente legata agli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica. Gli altri Paesi europei ne stanno raccogliendo i frutti, mentre l’Italia, continuando così, è destinata a restare inevitabilmente indietro.
Eppure il nostro Paese, nonostante le difficoltà, le poche risorse e il disinteresse delle forze politiche, costituisce una realtà scientifica di tutto riguardo nel panorama internazionale vantando diverse eccellenze nella ricerca”.
Questo l’incipit dell’articolo de “Il Sole 24 ORE”, dal titolo “La ricerca scientifica non è un optional”, pubblicato il 3 aprile a firma di Maurizio Bifulco.
Con riferimento all’importante argomento interviene il dottore di origini ragusane Daniele Tedeschi, biologo, dottore di ricerca, docente Biotecnologie Applicate alle Biobanche, Facoltà di Medicina e Chirurgia PA Me, direttore scientifico Istituto Sesp RG, direttore scientifico Progetto Genobioma ITA.
“Questo è un Paese – scrive Daniele Tedeschi – in cui ricercatori e scienziati senza partito hanno l’unica comune idea politica di curarsi degli altri pur non essendo di fatto malati, in un mondo dove i più si ricordano della Ricerca Scientifica soltanto quando toccheranno con mano la malattia.
Questo è un Paese in cui decine di strutture e migliaia di macchinari sono chiusi a chiave da anni per colpa della opulenza, ignoranza, indifferenza ed incoscienza di amministratori che non si sentono responsabili del mandato ricevuto, ma governanti – dirigenti – capi delle comunità che li hanno eletti.
Questo è un Paese, e la Regione in cui sono sfortunatamente nato fa da capofila, che merita tutto questo, perché nella sua cultura non è previsto di accettare che chi studia e ricerca per gli altri possa realmente farlo dedicando a questa nobile causa anima, corpo, soldi, vita, famiglia. Tutto.
Dico sfortunatamente perché, se non fossi nato in Sicilia, non mi sarei sentito così legato a questa terra, così stupidamente convinto di poter cambiare in meglio le cose.
Cambiano solo gli scenari nel nostro Paese, ma non le cose. E in mezzo a questa consolidata situazione negativa trova spazi sempre più invasivi la solita retorica (operatori dell’informazione in questo caso incolpevoli) che servirà in fin dei conti a divulgare annunci che tali fatalmente rimarranno quando invece potremmo accelerare una serie di processi (industriali, sociali, farmacologici, economici, miglioramento del welfare, ….) se … non fosse che … chi governa questo Paese evidentemente lo rappresenta anche culturalmente … per cui il cambiamento auspicato diventa solo una speranza senza speranza soprattutto in questa mia meravigliosa e delirante Sicilia”.

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