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Cuffaro si avvale della facoltà di non rispondere: “Intercettazione trascritta in modo errato”

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Palermo, 14 novembre 2025  – Totò Cuffaro, indagato nell’inchiesta che coinvolge l’imprenditore Alessandro Vetro, il deputato regionale Carmelo Pace e il direttore generale del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale Giovanni Tomasino, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio. L’ex presidente della Regione Siciliana ha tuttavia reso dichiarazioni spontanee, contestando in modo netto il contenuto della relazione di servizio dei carabinieri del Ros. La difesa – rappresentata dagli avvocati Marcello Montalbano e Giovanni Di Benedetto – ha depositato una memoria dettagliata in cui vengono esaminate una per una le contestazioni mosse dalla Procura. I legali spiegano che Cuffaro ha seguito la loro indicazione nel non rispondere alle domande, ritenendo necessario “un approfondimento sul compendio probatorio con il quale misurarsi, con particolare riferimento al contenuto delle intercettazioni”. Al centro della strategia difensiva c’è proprio la presunta incongruenza di una delle trascrizioni. “L’unica intercettazione ambientale finora ascoltata – affermano i legali – anche con l’assistenza di un consulente tecnico, è risultata errata su un punto di centrale rilevanza per la configurabilità del reato contestato in concorso con Vetro, Pace e Tomasino”. Secondo la Procura, dall’intercettazione effettuata nell’abitazione di Cuffaro emergerebbe che Vetro avrebbe consegnato al politico una somma di denaro, fra i 20 e i 25 mila euro, destinata a Tomasino tramite l’intermediazione di Pace. Una ricostruzione che la difesa respinge: gli avvocati sostengono che non solo non si sentirebbe la parola “soldi”, ma che la frase riportata nella trascrizione non sarebbe stata pronunciata da Cuffaro. Un elemento che, secondo i legali, mette in discussione l’intero impianto accusatorio fondato su quell’ascolto. L’indagine prosegue mentre la difesa chiede ulteriori verifiche tecniche sulle registrazioni e sui verbali di trascrizione, ritenuti determinanti per chiarire la posizione dell’ex governatore.

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