
Ragusa, 6 novembre 2025 – Al centro studi “Feliciano Rossitto” di Ragusa, venerdì 14 novembre 2025 , alle ore 18.00, sarà presentata l’ultima fatica letteraria di Nicola Colombo, “Cronache di ragazzi di strada” (OperaIncerta, Ragusa, 2024, pp. 462).
Dopo i saluti di Giorgio Chessari (presidente del Centro studi “F. Rossitto”), l’autore dialogherà con Salvatore Parlagreco. L’iniziativa sarà introdotta da Giuseppe Nativo. La serata sarà tratteggiata dalle note musicali di Gino Carbonaro (fisarmonicista). Sarà presente l’autore.
La Boca, a Buenos Aires, non solo è uno dei quartieri più variopinti e importanti da vedere e da vivere nella capitale, ma è anche il “barrio” (quartiere) che meglio racconta il legame intenso e profondo che c’è tra Argentina e Italia (Liguria, ma anche Sicilia) nel corso del flusso immigratorio che inizia nella seconda metà del XIX secolo.
È proprio in questa zona – in un arco temporale che va dal 1920 al 1960, tra le articolate dinamiche sociali, politiche e culturali dell’Argentina – che si snoda il romanzo “Cronache di ragazzi di strada”, ovvero “Historias de niňos de la calle. Novela del barrio de La Boca” come recita il sottotitolo, dello scrittore pozzallese Nicola Colombo. Lui si definisce “operaio di storie”, sia per le origini familiari che per l’attività lavorativa a difesa dei diritti del mondo del lavoro.
Protagonisti del romanzo sono cinque adolescenti figli della seconda generazione di italiani sbarcati in Argentina. Le avversità che la vita ha riservato loro li ha spinti a vivere da “niños de la calle” (ragazzi di strada) e “consegnarsi alla ventura dei venti della strada”. Per tale motivo sono costretti ad arrangiarsi con piccoli furti e raggiri vari per garantirsi la pur minima, per quanto misera, esistenza. Immersi in tanti “pericoli e paure”, che rappresentano “il sale e il pepe delle giornate”, sono inseguiti dal truce “sargento primero Fernandez”, un tipo manesco, che scrive i verbali con “scrittura sgangherata” accompagnata da “errori di ortografia e orrori di grammatica”, e che li vuole segregare in “reformatorio”. Non tutti riusciranno, crescendo, a trovare nella società e nelle istituzioni le occasioni di riscatto sociale tanto bramate.
L’opera si presenta come un affresco letterario tra il romanzo storico e il romanzo popolare dove si susseguono colpi di scena che vedono i protagonisti coinvolti in vicende che sanno tanto di periferia, emarginazione, ingiustizia sociale, con contorno di amori e di passioni.












