
Ragusa, 11 ottobre 2025 – “Dopo la mia richiesta di chiarimenti del 2 ottobre 2025 al Comune di Ragusa, in merito al mancato pagamento delle rate previste per il debito di Iblea Acque, che supera i 10 milioni di euro e graverà inevitabilmente sui cittadini ragusani, noto con piacere che l’ente municipale di palazzo dell’Aquila ha assunto una posizione più dura”.
Così si esprime Federico Bennardo, consigliere comunale di Ragusa, sulla vicenda che sta scuotendo la gestione delle società partecipate locali. “Lo stesso giorno della mia segnalazione, l’ufficio Controllo partecipate ha sollecitato il settore competente a monitorare il recupero del debito e solo dopo il clamore mediatico, il 9 ottobre è arrivato un formale atto di diffida nei confronti di Iblea Acque. Questo dimostra chiaramente il nesso di causalità tra le due cose” continua Bennardo.
Il consigliere sottolinea l’inadeguatezza delle misure adottate finora: “È evidente come questo non basti. Un processo di monitoraggio e responsabilità non può e non deve dipendere dall’iniziativa di un singolo consigliere. Serve un sistema di controllo efficace e continuo, capace di prevenire situazioni simili prima che diventino emergenze”. Bennardo punta, quindi, il dito sulle disparità di trattamento: “Mi chiedo: e se fosse successo a un comune cittadino di non pagare una rata di un mutuo o una bolletta, magari proprio dell’acqua? Le conseguenze sarebbero state immediate e severe. È inaccettabile che, invece, una società partecipata possa accumulare debiti milionari senza interventi tempestivi. Bisogna essere forti con i forti e non forti con i deboli”. Il consigliere conclude chiedendo un impegno chiaro da parte dell’amministrazione comunale per garantire trasparenza, efficienza e responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche.