
RAGUSA, 07 Ottobre 2025 – Assoluzione con formula piena per un uomo di 41 anni originario di Acate, finito a processo con l’accusa di concorso nell’uccisione di animali. Il giudice onorario Francesca Aprile del Tribunale di Ragusa lo ha prosciolto “perché il fatto non sussiste”, accogliendo la tesi difensiva presentata dagli avvocati Italo Alia e Giancarlo Biazzo.
Il pubblico ministero, Sonia Vizzini, aveva richiesto per l’imputato una condanna a due anni di reclusione. Nonostante la richiesta, il Tribunale ha accolto la linea della difesa, smontando l’impianto accusatorio.
La vicenda risale al 3 aprile di tre anni fa, quando l’uomo, insieme a un 35enne suo concittadino (imputato in un procedimento separato), sarebbe stato responsabile della morte di una pony femmina di dieci anni, del peso di circa 250 chili, di proprietà del nonno del coimputato.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, i due avrebbero trascinato l’animale per circa tre chilometri lungo una strada del territorio di Acate, legandolo a una Volkswagen Golf, per poi torturarlo e abbandonarlo. La pony fu ritrovata agonizzante sul ciglio della strada, con una lunga scia di sangue sull’asfalto e il corpo gravemente ferito. Nonostante i soccorsi, la gravità delle lesioni rese necessaria l’eutanasia.
Le indagini dei carabinieri della Stazione di Acate avevano portato alla denuncia di entrambi gli uomini. A sostegno della richiesta di condanna e del risarcimento dei danni, si erano costituite parti civili otto associazioni animaliste.
L’assoluzione dell’uomo di 41 anni lascia ora in sospeso l’esito del procedimento a carico del secondo imputato, il 35enne, accusato per la medesima tragica vicenda.