
Il crollo delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti, pari al -21,2% su base annua nel mese di agosto, rappresenta un segnale estremamente preoccupante per l’economia nazionale. Le misure tariffarie introdotte da Washington determinano una grave alterazione del principio di libera concorrenza, sancito dalle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), e generano un danno sistemico a carico delle imprese italiane e dell’intero tessuto produttivo.
Il Codacons evidenzia come la perdita di quote di mercato non sia stata compensata da un incremento degli scambi verso altri Paesi, configurando così un saldo fortemente negativo per l’Italia. A subire il contraccolpo non sono solo le aziende esportatrici, ma l’intera filiera: dalla produzione alla distribuzione, fino ai consumatori finali. Il rischio concreto è che le imprese, nel tentativo di riequilibrare i bilanci, trasferiscano le perdite sui prezzi al dettaglio interni, con effetti inflattivi e conseguenze pesantissime sul potere d’acquisto delle famiglie.
“Quello che stiamo vivendo – dichiara il prof. Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons – non è un semplice calo congiunturale, ma una crisi strutturale indotta da politiche protezionistiche che minano la certezza del diritto e la stabilità degli scambi internazionali. I dazi, in quanto misure unilaterali, generano effetti a catena che si scaricano ingiustamente sui cittadini e sulle imprese virtuose. Per questo il Governo italiano e le istituzioni europee devono attivarsi immediatamente in sede WTO e comunitaria per far valere le proprie ragioni, promuovendo ricorsi e azioni di riequilibrio. Parallelamente occorre mettere in campo strumenti nazionali di salvaguardia per evitare che i rincari vengano scaricati sui consumatori già provati dall’inflazione”.
Il Codacons annuncia che, in caso di speculazioni sui prezzi al dettaglio riconducibili all’effetto dazi, procederà con segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e, se necessario, con azioni legali a tutela degli utenti e delle famiglie italiane.