
Modica – È iniziato ieri il nuovo anno scolastico all’Istituto Comprensivo “Santa Marta – Emanuele Ciaceri” di Modica, con una cerimonia che ha posto al centro valori universali come la solidarietà, la pace e la cittadinanza attiva.
L’avvio delle lezioni è stato segnato da un momento di profonda riflessione: studenti e insegnanti hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare tutti i bambini vittime delle guerre, un gesto semplice ma carico di significato che ha unito la comunità scolastica in un pensiero collettivo rivolto alle situazioni internazionali più drammatiche.
A seguire, sul sagrato della Chiesa di Santa Maria del Soccorso, si è tenuto un concerto che si è trasformato in una vera e propria lezione di educazione civica all’aperto. Musica e parole hanno intrecciato i temi dell’integrazione, della solidarietà e della cittadinanza attiva, offrendo agli studenti un’occasione per comprendere come l’arte e la cultura possano essere strumenti di crescita civile e comunitaria.
Quest’anno l’Istituto ha scelto di riunire le classi di scuola media del Centro Storico nel plesso “E. Ciaceri”, un passo importante per promuovere una maggiore integrazione tra ragazzi italiani e stranieri. Proprio nel cuore della città, infatti, la presenza di cittadini provenienti da altri paesi è sempre più significativa e la scuola ha deciso di trasformare questa realtà in un’occasione educativa. L’obiettivo è fare in modo che l’integrazione sia reale, concreta, vissuta ogni giorno come opportunità di crescita e di maggiore consapevolezza per tutti i bambini.
La scuola pubblica, ancora una volta, si conferma specchio di una società che cambia: sempre più integrata, diversificata e ricca. Un patrimonio di esperienze e culture che, se valorizzato, può diventare fonte di ricchezza e di crescita collettiva.
L’Istituto non è nuovo a iniziative di questo genere: già in passato si era fatto promotore del progetto artistico “Assenti Ingiustificati”, realizzato in collaborazione con l’artista Rosa Cerruto, un’installazione che ha dato voce all’assenza forzata di tanti bambini privati del diritto allo studio a causa della guerra, delle migrazioni o di difficili condizioni sociali. All’interno della sede scolastica è allestita una classe simbolica: un’aula vuota, con sui banchi semplici quadernoni, nomi e cognomi di bambini sfortunati di cui è presente solo la data di nascita e di morte. Un luogo carico di significato, che richiama ogni giorno la responsabilità collettiva di non dimenticare chi resta indietro.
Nel corso dell’apertura del nuovo anno scolastico, il Collegio dei docenti esprime una posizione unanime di fronte alle drammatiche notizie che giungono dai teatri di guerra. I docenti hanno sottolineato con forza la necessità di tutelare sempre la popolazione civile e in modo particolare i bambini, che troppo spesso sono le prime vittime dei conflitti. Inorriditi di fronte alle stragi che colpiscono i più piccoli in diverse parti del mondo, gli insegnanti hanno richiamato l’attenzione sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sui principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che riconoscono ad ogni bambino il diritto alla vita, alla protezione, all’istruzione e alla crescita in condizioni di sicurezza e dignità.
“Non è possibile cominciare questo anno scolastico come se nulla stesse succedendo nel mondo intorno a noi, non si può essere educatori tiepidi, occorre prendere posizione, fortemente, contro i crimini che stanno colpendo la popolazione civile a Gaza, in Ucraina, in Congo e in tutte le altre parti del mondo di cui per nulla si parla” , così si esprimono i docenti riuniti in collegio, con a capo la Dirigente Scolastica, professoressa Grazia Basile, sempre attenta alle dinamiche sociali e ai bisogni dei bambini e ragazzi, vicini e lontani.
Un appello che si lega al percorso educativo dell’Istituto, da sempre orientato a promuovere la pace, la solidarietà e la consapevolezza dei diritti fondamentali, con l’impegno di formare studenti attenti e responsabili di fronte alle sfide del mondo contemporaneo e che trova l’appoggio dei genitori, in Consiglio di Istituto e non solo, con la consapevolezza che la scuola deve formare cittadini consapevoli, capaci di coltivare memoria, empatia e responsabilità verso il mondo che li circonda.