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Modica, giallo sulla morte di Gingina Bergamasco: eseguita l’autopsia, si indaga per presunto sovradosaggio di farmaci

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Modica, 31 luglio 2025 – La comunità modicana si prepara a dare l’ultimo saluto a Luigia “Gingina” Bergamasco, l’81enne stimata professoressa scomparsa lo scorso 14 luglio, ma sulla sua morte aleggia un pesante sospetto: quello di un drammatico errore nella somministrazione di farmaci che potrebbe averle causato un avvelenamento da sovradosaggio. L’autopsia sul corpo della professoressa è stata eseguita oggi e la salma è stata riconsegnata alla famiglia. I funerali si terranno venerdì 1 agosto alle 15:30 nella chiesa di Santa Maria.

La professoressa Bergamasco, figlia dell’indimenticato musicista maestro Gianni, era da anni affetta da un tumore e seguiva una terapia farmacologica domiciliare, ritirando i farmaci specifici presso la Farmacia dell’Ospedale di Modica. Il suo decesso è avvenuto dopo un ricovero nel reparto di oncologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa.

La vicenda ha preso una piega giudiziaria a seguito della richiesta dell’avvocato Ignazio Galfo, che ha sollecitato l’esecuzione dell’autopsia. Il sostituto procuratore Santo Fornasier, titolare del fascicolo, ha accolto la richiesta, disponendo un accertamento tecnico irripetibile. L’incarico era stato affidato ai medici legali Francesco Coco e Paolo Tiralongo. Le prime indagini sembrano escludere responsabilità dirette del reparto di oncologia di Ragusa, che, anzi, avrebbe tentato di contrastare gli effetti di un sospetto sovradosaggio con farmaci antagonisti.

Il fulcro delle indagini si concentra sulla presunta non conformità dei medicinali consegnati alla professoressa. Secondo quanto trapelato, e che dovrà essere verificato dalle autorità, il piano terapeutico prevedeva l’assunzione di otto pillole da 120 mg. Tuttavia, pare che la donna abbia ricevuto e assunto pillole di un dosaggio nettamente superiore, pari a 500 mg. Questa discordanza avrebbe portato all’ingestione di 4000 mg in pochi giorni, anziché i 1200 mg previsti, una dose che si presume fatale e che potrebbe averle causato atroci sofferenze prima del decesso. Attualmente, ci sarebbe un solo indagato nella vicenda.

La comunità di Modica attende ora con ansia i risultati definitivi dell’autopsia, sperando che possano fare piena luce su questa tragica morte e portare chiarezza e giustizia per la professoressa Bergamasco.

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