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Vertenza lavoro al CoRFiLaC: sindacati in stato di agitazione chiedono intervento prefettizio per rinnovo CCNL

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RAGUSA, 30 Luglio 2025 – Clima di forte tensione nelle relazioni sindacali al CoRFiLaC (Consorzio Ricerca Filiera Lattiero Casearia) di Ragusa. Le organizzazioni sindacali FLAI CGIL, UIL FPL e CSA hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti e si sono rivolte al Prefetto per chiedere un’urgente riapertura del confronto con il Consiglio Direttivo dell’Ente. Al centro della vertenza, la richiesta di applicazione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) che sostituisca l’attuale accordo locale, ritenuto “anomalo”, “inconsueto” e “totalmente inadeguato” dopo vent’anni.

Secondo quanto denunciato dai sindacati – con le firme di Salvatore Terranova (Segretario FLAI CGIL Ragusa), Guglielmo Portelli (RSA FLAI CGIL Ragusa), Ivan Accetta (Segretario UIL FPL Ragusa), Giovanni Marino (RSA UIL FPL) e Giorgio Iabichella (Segretario CSA Ragusa) – le 30 unità del CoRFiLaC vivono da due decenni in una situazione contrattuale fortemente penalizzante. I dipendenti, infatti, non avrebbero mai beneficiato di adeguamenti retributivi, scatti di anzianità o progressioni di carriera, mantenendo gli stessi stipendi di vent’anni fa, con alcune retribuzioni che non superano i 1.100/1.200 euro netti al mese.

La situazione è diventata insostenibile per le OO.SS., che sottolineano come l’attuale contratto locale sia completamente disallineato rispetto agli standard nazionali. Grazie a un incremento annuale di oltre 380 mila euro per il triennio 2025-2027 del contributo regionale assegnato al Consorzio, le sigle sindacali avevano avanzato, otto mesi fa, la proposta di applicare il CCNL “Istruzione e Ricerca”. Questo contratto, a loro avviso, sarebbe perfettamente in linea con le finalità del CoRFiLaC e consentirebbe un corretto inquadramento professionale dei lavoratori, rendendo possibile una “procedura di confluenza”.

La proposta, formalizzata e trasmessa sia al CoRFiLaC che all’Assessorato regionale all’Agricoltura, avrebbe ricevuto una scarsa attenzione iniziale. Solo dopo quattro mesi si è tenuto un incontro, nel quale però la parte datoriale avrebbe palesemente rifiutato la disamina tecnica della proposta sindacale, limitandosi a suggerire un “mero aumento della parte economica” sul vecchio contratto, ritenuto ormai obsoleto dai lavoratori.

Di fronte a questa impasse e con lo stato di agitazione già proclamato, i sindacati chiedono ora la convocazione delle parti in sede prefettizia. L’obiettivo è riattivare il confronto interrotto, coinvolgendo anche i soci del CoRFiLaC (il Comune di Ragusa e l’Università di Catania), per raggiungere una “equilibrata sintesi” che possa migliorare complessivamente le condizioni di lavoro e contrattuali dei dipendenti. La vertenza si preannuncia complessa e la mobilitazione sindacale è destinata a intensificarsi in assenza di risposte concrete.

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