
La votazione è stata accompagnata da proteste e momenti di tensione in aula. Le opposizioni hanno manifestato apertamente il loro dissenso. In particolare, il Movimento 5 Stelle ha esposto cartelli richiamando i nomi di Falcone e Borsellino, accusando la maggioranza di strumentalizzare queste figure simbolo dell’antimafia e di perseguire un progetto che, a loro dire, sarebbe in linea con le idee di Licio Gelli e Silvio Berlusconi sulla giustizia. I senatori del Partito Democratico, invece, hanno mostrato la Costituzione capovolta, un gesto simbolico per esprimere la loro preoccupazione per le implicazioni della riforma.
La presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il voto sottolinea l’importanza che il governo attribuisce a questa riforma. La separazione delle carriere è un punto cardine del programma del centrodestra, che la vede come un passo fondamentale per garantire maggiore imparzialità e autonomia della magistratura.
Aspetti Positivi della Riforma (secondo i sostenitori):
- Maggiore Imparzialità del Giudice: L’argomento principale a favore della separazione delle carriere è che un giudice, non avendo mai ricoperto ruoli di accusa e non potendo in futuro farlo, sarebbe più distaccato e imparziale nel giudicare, garantendo una maggiore equità del processo. Si intende superare l’idea che un magistrato possa sentirsi parte della stessa “famiglia” professionale, sia che accusi sia che giudichi.
- Rafforzamento del Principio Accusatorio: La riforma è vista come un rafforzamento del principio accusatorio nel processo penale, dove le figure dell’accusa (PM) e del giudicante (Giudice) sono nettamente distinte e contrapposte, garantendo un migliore equilibrio tra le parti.
- Maggiore Specializzazione: La separazione dei percorsi professionali potrebbe portare a una maggiore specializzazione dei magistrati nelle rispettive funzioni, migliorando l’efficienza e la competenza sia nell’ambito dell’accusa che in quello giudicante.
- Prevenzione di Commistioni e Abusi: I sostenitori ritengono che la riforma possa prevenire eventuali commistioni o percezioni di “favoritismi” tra PM e giudici, rafforzando la fiducia dei cittadini nella giustizia.
Aspetti Negativi della Riforma (secondo gli oppositori):
- Indebolimento dell’Indipendenza della Magistratura: La principale preoccupazione delle opposizioni e di ampi settori della magistratura è che la riforma possa indebolire l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati. Si teme che la separazione delle carriere possa portare a una maggiore politicizzazione della funzione del PM, avvicinandolo all’esecutivo.
- Rischi per l’Unità della Magistratura: La scissione dei percorsi professionali potrebbe frammentare la categoria dei magistrati, creando due “corpi” distinti con interessi e prospettive diverse, compromettendo l’unità e la coesione della magistratura.
- Difficoltà Organizzative e Aumento della Burocrazia: L’implementazione pratica della separazione delle carriere potrebbe comportare complesse riforme organizzative e un aumento della burocrazia interna al sistema giudiziario.
- Contrasto ai Principi Costituzionali: Le opposizioni sostengono che la riforma, in particolare la proposta di un Consiglio Superiore della Magistratura distinto per giudici e PM, possa contrastare lo spirito unitario della magistratura previsto dalla Costituzione, indebolendo di fatto i poteri e le garanzie dei magistrati.
- Precedenti Storici e Politicizzazione: Il richiamo alle “liste” di Licio Gelli e all’operato di Silvio Berlusconi da parte del M5S non è casuale: l’opposizione vede in questa riforma il tentativo di realizzare un disegno politico di controllo sulla magistratura, storicamente avversato da ampi settori della società civile e politica.
Il dibattito su questa riforma è acceso e polarizzante, toccando temi delicati come l’indipendenza della magistratura, l’efficienza del sistema giudiziario e i principi costituzionali. I prossimi passaggi parlamentari saranno cruciali per definire il futuro di questa proposta e le sue potenziali ricadute sul sistema giudiziario italiano.
9 commenti su “Via libera del Senato alla Riforma della Giustizia: verso la separazione delle carriere tra consensi e forti critiche”
La separazione delle carriere inciderà per lo 0,2% (fonte Procuratore della Repubblica di Napoli – Dottor Gratteri). Mi domando : occorreva fare una legge, a cui seguirà un refendum confermativo, per uno sparuto 0,2% di magistrati che da giudici passano a pubblici ministeri o viceversa? Cos’altro c’è sotto il tappeto?
Certo che i sinistroidi con questa riforma saranno incazzati di brutto!
Negli ultimi trent’anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo eliminando gli avversari politici scomodi anche inventandosi le accuse o peggio costruendole. Hanno incominciato con Bettino Craxi e hanno finito con Silvio Berlusconi. Dopo eliminare il politico scomodo e con meno peso è diventata la prassi. Ora oltre la separazione delle carriere, questa riforma prevede anche la separazione del CSM, in pratica dovremmo avere il CSM giudicante e il CSM requirente.
Mi sembra sia un buon inizio per bloccare le correnti politiche della magistratura e dei togati.
Al dissenso dei 5cosi vorrei dire: Come sono andate poi le cose per Peppe Grillo e suo figlio indagati per reati gravi? Non si è saputo più niente! Avete fatto scadere i termini? Vi siete accordati in segreto? L’avvocato Conte, paladino della giustizia cosa dice in merito?
E comunque riforma o meno, ci saranno sempre le scappatoie per certi personaggi che resteranno sempre impuniti. Sala sarà uno di questi!
Nessuna dietrologia, Piero. Il provvedimento non è ancora legge. Bisognerà attendere un altro doppio passaggio e attendere l’eventuale richiesta referendaria. Tutto qua. Certo, lei sarà abituato a leggi concernenti bonus et similia da destinare senza alcuna apparente llogica
Ben venga la riforma della giustizia, ma l’impunità dei potenti resterà sempre la stessa.
Berlusconi prima, ma anche Beppe Grillo e suo figlio resteranno impuntiti, non se ne saprà nulla.
I cinque stelle sono stati gli utili idioti per quei potenti, dallo schifo di Bibbiano alle assurdità del 110% ed alla garanzia per i mafaniente ed evasori ripagati con il RDC.
Hanno distrutto l’Italia ed ora i fasci completeranno l’opera, pazienza, ripartiremo con la resistenza.
Le riforme, tuttavia, sono indispensabili.
@Commosso : lo so che ancora non è legge dello Stato, il mio era solo un commento che fa capo al Procuratore della Repubblica Gratteri.
A riguardo il resto lei è, come si suol dire, “fora ro baccuni” dato che in tutta la mia vita non ho mai usufruito né di bonus né di malus!
Così, tanto per intenderci …
@Tonino Spinello, ma ricorda solo i nominativi di quelli che fanno comodo a lei?
Sala è indagato mentre la sua amica santanche’ e il suo amico del mastro sono a processo l’una e condannato l’altro. Sono due le cose : per tutti o si è garantisti o non lo si è
In primo grado ti condannano a 15 anni
In appello ti assolvono perché il fatto non sussiste .
E voi ancora andate dietro alla magistratura e a quello che dicono .
Gratteri passa più tempo a parlare e scrivere libri .
L’andragata non lo disturbava , perché lui non disturbava loro .
@piero: Mi domando : “occorreva fare una legge, a cui seguirà un refendum confermativo…?”. Sono parole Sue rispetto alle quali apprendo che ora sa che non èancora legge dello Stato. Fora ro baccuni ha stato lei, anche perché se non ha beneficiato di bonus sunu cosi ca nun puozzu sapiri.
Se una proposta è già legge, lo potremmo sapere tutt’e due. Fora ro baccunni, Piero. Ma è disficili capillu
“ha stato” … andiamo bene … 🙂