
Palermo – Si è svolto nei giorni scorsi, il seminario “La Dissalazione dell’acqua di mare e le tecnologie correlate nel contesto del Water-Energy-Food-Ecosystem (WEFE) Nexus”, un evento articolato in due intense giornate di lavori che ha visto la partecipazione di numerosi esperti, rappresentanti istituzionali, accademici e tecnici del settore.
L’iniziativa, promossa dall’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo, ha avuto come obiettivo quello di mettere al centro del dibattito il tema cruciale della crisi idrica e della siccità, stimolando un confronto costruttivo sulle soluzioni strutturali da adottare per fronteggiare un’emergenza che rischia di diventare permanente.
L’evento ha ospitato contributi molto interessanti e pregnanti, che hanno analizzato la tematica dal punto di vista tecnico e tecnologico, giuridico e normativo, con interessanti casi studio per valutarne con metodo le applicazioni concrete e le conseguenze attese; hanno preso la parola, in rappresentanza degli Ordini promotori, anche Vincenzo Di Dio, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo, e Paolo Mozzicato per l’Ordine dei Geologi di Sicilia.
Vari i casi studio presentati da Rosario Ruggieri, che ha relazionato sul tema “Vulnerabilità e protezione delle fonti idriche ad uso potabile: due casi studio emblematici negli Iblei”, relativi a problematiche di inquinamento che, nel corso degli anni, hanno interessato l’area iblea. Tra questi, spiccano l’insalinamento da cloruri della fascia costiera iblea, che si estende per circa 2 km verso l’entroterra a causa dell’avanzamento del cuneo salino, fenomeno riconducibile al sovrasfruttamento della falda costiera, determinato dalla presenza intensiva di pozzi per uso irriguo nella cosiddetta “fascia trasformata”; l’inquinamento della sorgente Salto di Lepre, utilizzata per l’approvvigionamento idrico del Comune di Scicli, dovuto all’ingresso di acque insufficientemente depurate; l’inquinamento della sorgente Fonte Paradiso, utilizzata dal Comune di Santa Croce Camerina, compromessa dalla perdita del fluido di circolazione durante una trivellazione petrolifera; infine, l’inquinamento delle sorgenti Oro e Scribano-Misericordia del Comune di Ragusa, causato dalla presenza di attività antropiche all’interno del bacino di ricarica di tali fonti, nonostante fossero vigenti le fasce di rispetto previste dal D.Lgs. 152/2006.
Questi casi evidenziano la necessità improrogabile per gli enti competenti di istituire con urgenza le Aree di salvaguardia per i corpi idrici destinati al consumo umano e di garantire il rispetto delle prescrizioni contenute nel suddetto decreto legislativo, attraverso un’efficace e costante attività di controllo e monitoraggio.
«L’obiettivo di questa iniziativa era proprio quello di riportare con forza il tema della siccità e della gestione delle risorse idriche al centro dell’agenda politica – ha dichiarato il Presidente Mozzicato a margine del convegno – e di stimolare un dibattito costante e qualificato, soprattutto con la classe dirigente, che deve essere responsabilizzata affinché si superi l’approccio emergenziale che ha caratterizzato le scelte degli ultimi decenni. È essenziale pianificare con visione strategica, adottando soluzioni strutturali e durature che garantiscano la resilienza del territorio. Continuare oggi a discutere di perdite idriche in una fase di grave crisi climatica rappresenta una sconfitta inaccettabile: una situazione che non possiamo più permetterci».
Particolare attenzione è stata dedicata, nella seconda giornata, al tema della desalinizzazione dell’acqua di mare e alle tecnologie innovative legate al Water-Energy-Food-Ecosystem (WEFE) Nexus, con relazioni di assoluto rilievo ed attualità che hanno illustrato soluzioni tecnologiche e operative all’avanguardia per affrontare la sfida della scarsità idrica.
L’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia ribadisce il proprio impegno nel promuovere il confronto interdisciplinare e la diffusione di buone pratiche per la gestione sostenibile delle risorse idriche e per la tutela del territorio, nella consapevolezza che la crisi idrica rappresenta una delle emergenze più gravi del nostro tempo e che soltanto un approccio condiviso e lungimirante potrà garantire soluzioni efficaci e durature.
2 commenti su “Ordine Geologi e Ingegneri. Due giornate di confronto sulla dissalazione e la crisi idrica”
@ SIGNORI “geni”;
Ai tempi di Archimede avrebbero risolto i problemi idrici della Sicilia con semplicità.
Captare tutte le acque sorgive e canalizzarle in un sistema autolivellante, e distribuirle in modo perimetrale interno.
Abbiamo la tecnologia per canalizzare vasi e travasi, da e verso dighe, in modo tale da equidistribuire in modo circolare al bisogno.
“Dar da bere agli assetati”…
Questi scienziati geologi cercano di fare terrorismo sull’acqua per ottenere finanziamenti dalla Regione, tutto rientra nella consolidata normalità, ormai è una prassi consolidata per finanziare tutte le altre crisi. La politica asseconda senza nemmeno informarsi e documentarsi da Ingegneri e Geologi seri e quindi andiamo avanti con le perenni crisi esistenziali.
Se non ricordo male lo scorso anno Ignazio Abbate parlava di sorgenti fossili specie nella provincia Iblea ove c’era molta acqua potabile. Si diceva che bastava qualche buco per avere acqua in abbondanza specie per l’agricoltura. Poi da studi e ricerche è risaputo che la Sicilia è piena di falde acquifere, il problema è che molta gente, specie gli intellettuali e gli esperti vogliono per forza le crisi dell’acqua per i propri interessi. Per ultimo vorrei ricordare ai deputati regionali che invece di finanziare parolieri, si finanziassero le costruzioni di dighe invece di cercare di impreziosire l’acqua per venderla come oro e intimidire i cittadini. Per non dire ricattarli!
Ma mettiamo che io stia facendo del complottismo, che sono un negazionista e sono pure un ignorante, dopo che la Regione ha finanziato questa cosa e abbia ottenuto il risultato sperato, non è Iblea Acque che poi ne beneficia di questo? Cioè dai progetti realizzati e finanziati dai contribuenti siciliani?
A voi luminari, scienziati, geologi e politici dico solo questo: Giù le mani dall’acqua, potreste farvi male, molto male!