
Modica – Ha dell’incredibile la storia a lieto fine di Federico Ottaviano, un veterinario ragusano che, dopo aver trascorso ben venti ore in acqua, è riuscito a palesarsi vivo questa mattina sugli scogli di Marina di Modica, in località Punta Regilione.
Ottaviano, diportista esperto, ha raccontato la sua straordinaria avventura, ammettendo con un pizzico di umorismo: “E per fortuna che l’acqua era calda”. Giunto autonomamente a riva, ha subito spiegato la sua identità, scatenando un’ondata di sollievo e incredulità. Prima ancora di lanciare l’allarme, il personale del resort Terradamari ha prontamente accolto l’insolito ospite, offrendogli una robusta colazione per rifocillarlo dopo l’estenuante prova.
Il veterinario ha ricostruito i momenti salienti della sua disavventura: il mare agitato di ieri lo ha allontanato dalla sua barca, dove si trovava con amici, mentre stava facendo un bagno. Nonostante abbia subito compreso la gravità della situazione, Ottaviano ha spiegato di non essersi mai scoraggiato. Si è lasciato trasportare dalle correnti marine, che lo hanno sospinto per ore fino a farlo approdare, miracolosamente, a Marina di Modica.
Una storia che ha del prodigioso, quella di Federico Ottaviano, a testimonianza della straordinaria forza dello spirito umano e della capacità di affrontare le avversità con lucidità e determinazione.
3 commenti su “Incredibile odissea in mare del veterinario ragusano: 20 ore alla deriva”
Bah!
Cosa c’è dietro?
Sinceramente vorrei comprendere com’è accaduto il tutto..
Qualcosa non quadra; le condizioni meteo marine avverse, le correnti marine sotto costa, la brezza di terra ( considerate le ore notturne in acqua ), e la riemersioni a Punta Religione..
E poi quei ciechi a bordo dell’elicottero!!
Senza tenere conto di coloro che erano in barca con lui..
20 h per quante miglia di mare??
Chissà quanti liquami, da versamenti, ha incontrato lungo la sottocosta??
Ho un amico skipper ed un incursore, che vorrebbero ascoltarlo, e sentire pure i primi ad averlo assistito..
Booohhh……
Purtroppo dietro c’è solo una macchina dei soccorsi inadeguata, nonostante guardia costiere, vigili del fuoco, ecc…
Federico si è salvato da solo, da vecchio lupo di mare che non ha paura del mare La corrente c’era, subdola e apparentemente inesistente. I soccorsi li vedeva passare e questo gli dava la forza di “resistere e galleggiare”. Resta il fatto che Nessuno ha tenuto conto della direzione delle correnti per concentrare le ricerche su un’area pertinente . Ha dimostrato di avere una resistenza fisica e mentale, in acqua, fuori dal comune, che neanche i soccorritori immaginavano. Poveri noi