
Modica – Un’intera città si è stretta ieri attorno allo stadio “Vincenzo Barone” per un commovente ultimo saluto al campo che per oltre settant’anni ha pulsato del cuore calcistico di Modica. Quella che per molti è stata l’ultima partita ospitata nel vetusto impianto di Via Nazionale, valida come finale di andata dei playoff nazionali di Eccellenza contro il Real Normanna, si è trasformata in un’autentica festa di ricordi e passione.
L’aria del “Barone”, intrisa di storia e di volti familiari, ha risuonato ancora una volta dei nomi che hanno fatto la leggenda del calcio modicano: dai gol di Pippo Macrì, al trio catanese Ursino, Samperi, Campagioni, ai tackle di Sebastiano Schiavo, dalla grinta di Gigi D’Agostino e Muscolino, ai tiri di Peppe Di Emanuele e Rino Bennardo e dalle “bombe” da tiro piazzato di Natale e poi Spadola, alle sgroppate di Tino Sgroi, di “cavallo pazzo” Di Stefano e poi di Concetto Paternò, dai dribbling di Aldo Rizzuto, e Peppe Bellio. E’ stato lo stadio, in primis, di Pietro Scollo, deus ex machina, e poi di Giorgio Modica, detto “Giugginu Maria Maria”. Il “Vincenzo Barone” è stato lo stadio anche di tante altre società modicane.
Domenica pomeriggio, ogni azione, ogni coro, ogni emozione è stata un tributo a generazioni di tifosi e giocatori.
Un simbolo di quest’addio è stato il ricordo vivido di dettagli che oggi sembrano appartenere a un’altra era: il camion che entrava in campo per bagnare il terreno di gioco, prima in terra battuta e poi inerba sintetica prima della partita, la storica “Tribuna C” che si riempiva un’ora prima del fischio d’inizio, con Nele Antoci vestito da messicano, e persino l’odore acre e inconfondibile dei fumogeni, quando la loro “magia” non era ancora macchiata dal rischio del Daspo.
Per molti, il “Vincenzo Barone” era più di un semplice stadio; era un luogo di ritrovo familiare, un punto di riferimento per intere domeniche di molteplici generazioni.
L’incontro di ieri, definito da molti come “il cibo di cui il Modica ha vissuto per oltre 70 anni”, ha visto un pubblico straordinario celebrare il suo stadio con gol, cori e un’atmosfera da brividi, dimostrando ancora una volta l’indissolubile legame tra la città e la sua squadra.
Il “Vincenzo Barone”, intitolato all’eroe modicano insignito di medaglia d’oro al valor militare, chiude i suoi cancelli con la consapevolezza di aver inciso profondamente nel cuore di chi ama il calcio a Modica, lasciando un’eredità di passione e un patrimonio di ricordi indelebili. Ora si torna, dopo il restyling che dovrebbe essere completato prima dell’inizio della nuova stagione, nel Polisportivo “Pietro Scollo”.
5 commenti su “Modica, cala il sipario sul “Vincenzo Barone”: un addio carico di emozioni per i tifosi modicani”
@Giuseppe Ragona sicuramente Lei non era ancora nato ai tempi di Macrì, Muscolino Pietro Scollo il Dott.Rizza ecc.. eppure li ricorda tutti giustamente tranne la Polisportiva Don Bosco Modica fondata da Don Tripoli , Il Prof. Gennaro e Franco Pitino e tutti i Calciatori Locali(veri dilettanti e senza ricevere una lira) che per diversi campionati a metà anni sessanta onorarono il calcio locale arrivando alla stessa categoria di quel glorioso Modica da Lei citato e disputando infuocati Derby cittadini e calpestando il Glorioso Vincenzo Barone. Ci sono libroni pubblicati in merito che rispettano fedelmente la Storia del Calcio Modicano…ma forse Lei non li ha mai conosciuti nè letti !
Mi dispiace, parlando del campo sportivo ” Vincenzo barone ” non menzionare Don Pietro Scollo, se lo merita, per tutti Zio Pietro, il mitico massaggiatore del Modica calcio. E’ stato molto più di un massaggiatore. E’ stata l’icona, ancora oggi indelebile, dei rossoblu,. Sempre pronto e disponibile a dare il suo prezioso consiglio, era molto di più di un fisioterapista . Che Viva nel ricordo dei figli e di chi l’ha conosciuto. Una bella persona …..
Antonio
Invece ben menzionato nell’articolo.
Don Pietro Scarpazza ,Modica non lo dimenticherà mai , il suo record massaggiatore , a ottant’anni.
@ MENO ROSA….MI PARE CHE ANCHE LEI FA UN PO’ DI CONFUSIONE E LE MANCANO QUALCHE PASSAGGIO CALCISTICO….MA A MODICA LA STORIA DEL CALCIO LA SANNO TUTTI E LE FAMIGLIE CHE HANNO FATTO LA STORIA DEL CALCIO A MODICA SONO POCHE.
@ROSSOBLU,
MI SPIEGA QUALE CONFUSIONE? O HA SCRITTO COSI’ TANTO PER SCRIVERE?