Ragusa – Si è concluso con due condanne il processo con rito abbreviato per Angelo Ventura e Alfredo Sortino, due degli occupanti del SUV coinvolto nel tragico incidente dell’11 luglio 2019 a Vittoria, costato la vita ai cuginetti Alessio e Simone D’Antonio. Entrambi erano accusati di omissione di soccorso, mentre Sortino doveva rispondere anche della violazione della sorveglianza speciale.
Il Giudice Unico del Tribunale di Ragusa, Gemma Occhipinti, ha accolto come parti civili il Comune di Vittoria, rappresentato dall’avvocato Lucia Sidoti, e i familiari delle vittime, assistiti dagli avvocati Enrico Cultrone e Daniele Scrofani.
Angelo Ventura e Alfredo Sortino sono stati condannati a 8 mesi di reclusione ciascuno per omissione di soccorso. A Sortino sono stati aggiunti ulteriori 3 mesi di arresto per la violazione della sorveglianza speciale. La richiesta del pubblico ministero Concetta Vindigni era stata di 10 mesi per l’omissione di soccorso per entrambi e un anno per Sortino per la violazione della sorveglianza. L’avvocato difensore Italo Alia aveva invece chiesto l’assoluzione degli imputati, sostenendo che il fatto non sussiste o non costituisce reato.
La posizione di un terzo imputato, difeso dall’avvocato Massimo Alì del Foro di Caltagirone, era già stata definita in precedenza con rito abbreviato. L’uomo, incensurato, era stato condannato a sei mesi con pena sospesa.
Resta centrale la figura di Rosario Greco, il conducente del SUV, che si trova agli arresti domiciliari dal 1° giugno di tre anni fa. La sua situazione è complessa: la Corte di Cassazione ha annullato la prima sentenza della Corte d’Appello di Catania che aveva confermato la condanna di primo grado a 9 anni per duplice omicidio stradale. L’annullamento è avvenuto in quanto la Corte non aveva motivato adeguatamente il mancato accoglimento della richiesta di perizia psichiatrica avanzata dalla difesa. Greco, a differenza degli altri occupanti, non è scappato dopo l’incidente ed è stato arrestato immediatamente. Attualmente, in un procedimento separato, risponde anche del reato di porto ingiustificato di oggetti atti a offendere, a causa del ritrovamento di una mazza da baseball nel SUV. Greco ha scelto il rito ordinario per quest’ultimo addebito. Nel 2020, il Gup del Tribunale di Ragusa Ivano Infarinato aveva confermato che Greco si era messo alla guida in stato di ebbrezza alcolica, escludendo però l’uso di cocaina.
Il percorso giudiziario legato a questa tragica vicenda continua, con l’attenzione ora rivolta al prosieguo del rito ordinario per Rosario Greco.
3 commenti su “Vittoria. Condannati in abbreviato due occupanti del SUV nell’incidente dei cuginetti D’Antonio”
Uno dei tanti casi… in Italia.
Quando un genitore perde un figlio, nulla e nessuno potrà mai restituirglielo. Ed è ancora più devastante quando a causare quella perdita sono individui che la società ha già conosciuto, ignorato, lasciato liberi di ripetere. Persone con precedenti, con storie di dipendenza, spesso al margine… ma mai realmente fermate. Oggi, davanti a una sentenza che lascia l’amaro in bocca, ci si chiede, quale giustizia per quei genitori? Quale pace per chi ha perso tutto? Se chi ha sbagliato non paga, come possiamo credere in uno Stato giusto? Non è rabbia. È solo dolore, e un’amara consapevolezza, ci sono ferite che la giustizia non riesce a curare.
Mi spiace davvero.
Che schifo!!!
Si parla di occupanti del suw non chi guidava ,
L’articolo può trarre in inganno