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Washington. Attentato antisemita al Capital Jewish Museum, provoca due morti

Tempo di lettura: 2 minuti

L’attentato a Washington è avvenuto nei pressi del Capital Jewish Museum, dove due membri dello staff dell’ambasciata israeliana, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco. L’attacco è stato compiuto da Elias Rodriguez, un 30enne di Chicago, che ha atteso le vittime all’esterno del museo prima di aprire il fuoco. Secondo le ricostruzioni, Rodriguez ha gridato «Free Palestine» durante l’arresto. L’attentato ha suscitato una forte reazione internazionale, con il premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha denunciato una campagna di istigazione contro Israele e ha ordinato il rafforzamento della sicurezza diplomatica globale. Le autorità statunitensi stanno indagando sulle motivazioni dell’attacco, mentre diversi leader europei hanno condannato l’episodio come un atto di terrorismo antisemita. Le  vittime, secondo fonti ufficiali, erano una coppia e stavano per fidanzarsi: lui aveva comprato l’anello la settimana scorsa e avrebbe fatto la proposta all’amata a Gerusalemme.
L’attacco è avvenuto alle 21:08 ora locale (le 3 del mattino in Italia). L’attentatore, Elias Rodriquez, secondo le ricostruzioni, si aggirava nervosamente sul marciapiede prima di aprire il fuoco contro un gruppo di quattro persone. I due diplomatici sono stati colpiti a distanza ravvicinata. Nonostante l’intervento immediato dei soccorsi, sono morti poco dopo in ospedale. Un testimone, Yoni Kalin, ha raccontato che l’uomo è entrato poco dopo con aria sconvolta. Pensando che fosse una vittima sotto shock, alcune persone gli hanno offerto dell’ acqua. Nessuno, inizialmente, aveva capito che fosse lui l’attentatore. Quando la polizia è arrivata, Rodriquez ha estratto una kefiah rossa e ha cominciato a urlare ripetutamente: «Free Palestine». Per lui si prospettano tempi molti duri.

 

 

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