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Educativa territoriale. Confcooperative Ragusa lancia una proposta agli enti locali

Tempo di lettura: 2 minuti

Ragusa – “E’ un momento complesso. Sempre più episodi di cronaca evidenziano la necessità di supporti adeguati. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Che stanno implodendo su loro stesse. E non possiamo rimanere a guardare come se nulla fosse. E’ il momento di avanzare proposte e di intervenire”. Così il presidente territoriale Confcooperative Ragusa, Luca Campisi, a proposito della necessità manifestata da più nuclei familiari in ambito provinciale che, alla luce dei fatti accaduti in varie zone della Sicilia e che mettono in evidenza un disagio che può avere conseguenze tragiche, ravvisano la necessità di supporti specifici.
“Ecco perché – continua Campisi – ci rivolgiamo ai Comuni dell’area iblea, ma anche alla nuova governance del Libero consorzio, affinché sia valutata la possibilità di convocare tavoli di coprogrammazione e coprogettazione con l’intento di predisporre servizi di educativa territoriale, quella che non stentiamo a definire una risorsa di valore per rispondere alle esigenze di ragazze e di ragazzi che necessitano di un forte sostegno educativo. In questo modo si potrebbero, tra l’altro, mettere in evidenza le cooperative che già da anni svolgono servizi di welfare essenziali per le comunità o che sono in grado, se coinvolte, di svolgerli. Il servizio di educativa territoriale, non ci sono dubbi, appronta un programma dell’offerta attiva attraverso l’elaborazione di un piano educativo articolato che definisce le attività dei gruppi e di ogni ragazzo che vi è inserito nell’ambito della complessiva offerta socio-educativa”. Inoltre, per i ragazzi e per le famiglie che richiedono interventi più articolati e mirati e una presa in carico integrata può essere anche predisposto un piano educativo individualizzato. “Mi preme ricordare – ancora Campisi – che le funzioni essenziali e gli obiettivi del servizio di educativa territoriale possono riassumersi nel sostegno da fornire al ragazzo o alla ragazza nei momenti di difficoltà, fornendo gli strumenti per fronteggiarle e rimuoverle, aiutandolo quindi a scoprire le proprie potenzialità, riconoscendo i propri bisogni, acquisendo le capacità di agire in autonomia. E, ancora, nella valorizzazione e nel potenziamento delle dinamiche relazionali del ragazzo all’interno della famiglia, della scuola e del tempo libero, con l’appoggio delle agenzie del territorio e con le risorse della comunità. E’ opportuno, altresì, costruire una rete di legami tra nucleo familiare e ambientale esterno (quartiere, parrocchia, scuola ed altri servizi), promuovendo le capacità progettuali del ragazzo e della famiglia. Insomma, molto si può fare ma occorre mettere in campo una volontà politica determinata senza cui non potranno arrivare risposte adeguate”.

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2 commenti su “Educativa territoriale. Confcooperative Ragusa lancia una proposta agli enti locali”

  1. Tonino Spinello

    Traduzione:
    Creare altre cooperative finanziate dalla Regione, dai Liberi Consorzi, dai Comuni gestiti da patronati vari e utilizzare poi questi ragazzi per alimentare inutili stipendifici.
    Tutto questo dopo che voi sindacati e sindacalisti avete appoggiato una surrogata politica creando di fatto una società tossica e i ragazzi che ora sono disorientati dalle ideologie che gli avete inculcato negli ultimi anni si devono affidare a voi. O meglio quello che voi chiamate Welfare!

  2. “Utilizzare poi questi ragazzi per alimentare inutili stipendifici… ” ho letto bene? Ma è sicuro o voleva scrivere altro?
    Ma quando il suo amico preferito creava stipendifici… oltre vent’anni fà era tutto apposto e ora magicamente lei ci parla di società tossica? E perchè mai ora è più tossica di allora? I diritti non “devono” essere per tutti, oppure solo per gli amici e gli amici degli amici?
    Io dico, sbagliato allora e sbagliato oggi.
    Ma che squallore, quando lei o amici o parenti hanno beneficiato di cooperative o tante belle cose nelle segreterie politiche dell’UDC di quegli anni, riempiendo le chiese prima e le pubbliche amministrazioni dopo era tutto apposto. Oggi lei è diventato difensore delle cose giuste?
    Io credo assolutamente che ogn’uno parla a secondo delle convenienze e si schifiano le convenienze degli altri.
    Egoismo assoluto, in che posto scadente viviamo!

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