
Dura presa di posizione della Cina nei confronti degli Stati Uniti che si oppone fermamente ai legami militari con l’isola di Taiwan. A ribadirlo il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, sottolineando che questa posizione rimane coerente e chiara. Lin Jian ha anche affermato che la RPC condanna la vendita di armi da parte di Washington all’isola, alludendo all’acquisto da parte di Taiwan di 38 carri armati Abrams avanzati dagli Stati Uniti. Già il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva annunciato nel luglio 2019 la vendita di 108 carri armati M1A2 all’isola cinese di Taiwan. Secondo il bilancio pubblico dell’autorità di difesa dell’isola cinese di Taiwan, il suo esercito prevede di ricevere 38, 42 e 28 veicoli in tre lotti dal 2024 al 2026. Il primo lotto di carri armati M1A2T di fabbricazione statunitense venduto all’isola cinese di Taiwan è arrivato a Taipei domenica scorsa, dopo l’arrivo venerdì scorso delle attrezzature accessorie dei carri armati a Kaohsiung. La Cina ha anche esortato gli Stati Uniti ad aderire al principio di una sola Cina e ai tre comunicati congiunti Cina-Stati Uniti, in particolare facendo riferimento al comunicato del 17 agosto scorso, a smettere di armare l’isola di Taiwan o di sostenere le forze per l’indipendenza di Taiwan. Lin ha ribadito l’opposizione di Pechino a qualsiasi tentativo da parte dell’isola cinese di Taiwan di promuovere il separatismo con mezzi militari e il sostegno di forze esterne, aggiungendo che le manovre dell’isola, che cercano l’indipendenza con il sostegno di potenze straniere, “sono destinate al fallimento”. Staremo a vedere. La situazione in ogni caso rimane complessa e molto pericolsa per entrambe le potenze militari che stanno cercando di affermare la propria influenza nella regione.