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Vittoria dello Snals provinciale di Ragusa: riconosciuto diritto alla carta del docente per insegnante precaria

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Il Tribunale di Ragusa ha emesso una sentenza favorevole riguardo ad ricorso presentato dallo Snals (sindacato nazionale autonomo della scuola) per una docente precaria della  provincia.

L’avvocato Cecilia Licitra, che  ha seguito la causa, ha evidenziato  l’importanza di garantire a tutti i docenti, anche a quelli con contratti a tempo determinato, l’accesso alla carta del docente.

La carta del docente è un’agevolazione prevista per i docenti di ruolo, che consente loro di ricevere un credito annuale per l’aggiornamento professionale e l’acquisto di materiale didattico.

Tuttavia gli insegnanti precari sono stati esclusi da questo beneficio, creando una disparità che ha sollevato preoccupazione nel mondo della scuola.

Il docente in questione, rappresentato dall’avvocato Licitra per conto dello Snals,  ha contestato questa esclusione, sostenendo che il diritto alla formazione e all’aggiornamento deve essere garantito a tutti gli insegnanti, indipendentemente dal tipo di contratto.

Il tribunale   ha accolto il ricorso, stabilendo che la negazione della carta del docente per i precari è discriminatoria e contraria ai principi di equità nel campo dell’istruzione. La sentenza riconosce, quindi, il diritto della docente ad accedere a tale beneficio, evidenziando l’importanza dell’aggiornamento professionale continuo per migliorare l’insegnamento da un punto di vista qualitativo.

“Questa sentenza –  spiega la segretaria provinciale dello Snals, Maria Clara Leone –  avrà importanti ripercussioni per il settore scolastico, aprendo la strada ad ulteriori riconoscimenti dei diritti dei docenti precari. Siamo soddisfatti del risultato perché siamo consapevoli che è fondamentale garantire a tutti gli insegnanti gli strumenti necessari per svolgere al meglio la loro professione. La decisione del Tribunale di Ragusa è  un segnale chiaro acchè l’istruzione deve essere inclusiva ed equa, garantendo a tutti i docenti le stesse opportunità di crescita professionale. Questo caso potrebbe fungere da precedente, incoraggiando altri insegnanti a rivendicare i propri diritti e contribuendo a una maggiore giustizia sociale nel settore scolastico”.

“Questa vittoria – commenta  l’avvocato Licitra – non è solo un successo per il singolo docente, ma rappresenta un passo avanti per il riconoscimento dei diritti di tutti i precari nel sistema educativo italiano”.

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