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Giornata di votazioni in Tunisia. Hanno diritto di recarsi alle urne 7.074.566 elettori e i 642.810 registrati all’estero, di cui il 59,6% sono uomini (383.669) e il 40,4% donne (259.741). I seggi elettorali allestiti nelle scuole della Repubblica sono 9.650 e 409 all’estero. Nei giorni scorsi, nel corso dell’inaugurazione del centro stampa presso il Palazzo delle Conferenze in Mohamed V Avenue, nella capitale Tunisi, il presidente dell’ISIE, Farouk Bouasker, ha dichiarato che “i seggi elettorali saranno pronti a ricevere gli elettori in modo che possano esercitare il loro diritto al suffragio libero, per eleggere coloro che ritengono più degni di guidare il Paese”. Sono due le persone in corsa per la presidenza e occupare la poltrona del Palazzo di Cartagine: il capo di Stato uscente, Kais Saied e Zuhair Maghzaoui, parlamentare e segretario generale del Movimento Popolare. Escluso dalla candidatura Ayachi Zammel, che ha fondato il movimento islamista Azimoun. Zammel è stato infatti arrestato il 3 settembre scorso e già condannato in appello a un anno e otto mesi dal tribunale di Jendouba. Il leader di Azimoun è coinvolto in diversi processi per la falsa rappresentazione dei suoi candidati, risultati non consoni alla candidatura, oltre alla raccolta e al trattamento dei dati senza il permesso delle persone coinvolte. Per queste e altre accuse pendenti gli sono stati comminati in totale, da altri tribunali a livello nazionale, 13 anni e otto mesi di reclusione. Un segnale importante tendente a emarginare il radicalismo islamico in Tunisia.