
È andata deserta l’undicesima asta giudiziaria che riguarda lo stabilimento della Giuffrida, l’ex distilleria sita nei pressi della stazione ferroviaria di Pozzallo, e che si estende per 27 mila metri quadri circa. Composta da sei particelle attigue, l’immobile versa in stato di degrado ed ospita al suo interno, oltre ad una fauna rigogliosa, anche detriti di amianto e qualche roditore.
Deserta, dunque, la base d’asta che prevedeva un prezzo di acquisto che si aggirava attorno al milione e 357 mila euro. Prossimo appuntamento sarà a fine settembre o inizio ottobre, dove l’immobile, ovviamente, avrà un prezzo inferiore a quello dichiarato. Ogni volta, difatti, che un immobile all’asta resta invenduto, a distanza di tempo, tornerà in vendita e a quel punto la vendita avverrà ad un prezzo inferiore del 25%.
L’opificio industriale, meglio conosciuto a Pozzallo come ”lo stabilimento dello spirito”, perché distillava alcool dalle carrube prodotte nelle immense distese di terreno circostanti, fu edificato dai fratelli catanesi Pietro e Francesco Giuffrida, in una posizione assai strategica della cittadina rivierasca.
Nel 2014, dieci anni fa, i cittadini che vivono in prossimità dell’ex distilleria hanno presentato un esposto alla Procura per la presenza di amianto all’interno dell’opificio. I residenti di via Mazzini, la strada che dal centro conduce alla stazione ferroviaria di Pozzallo, lamentavano (e lamentano ancora oggi) come la copertura in eternit del manufatto si stia sfaldando sotto l’azione delle intemperie. E per tale ragione avevano presentato un esposto ai Nas, i carabinieri che si occupano di antisofisticazione e salute. L’amianto è infatti riconosciuto da anni come causa di malattie mortali, come l’asbestosi e il carcinoma polmonare, oltre che dei mesoteliomi. Trascorsi i dieci anni, i cittadini ancora aspettano gli esiti dei controlli.