È solo un maldestro spot elettorale l’annuncio del completamento del Cimitero comunale di Ispica. Lo sostiene il consigliere comunale del Partito Democratico Gianni Stornello che denuncia notevolissimi ritardi da parte dell’Amministrazione comunale.
“La vicenda del completamento del Cimitero – afferma Stornello – è emblematica di come vanno le cose a Palazzo Bruno. Presi da un inutile impeto di originalità, hanno perso oltre tre anni nella vana ricerca di una soluzione diversa da quella dalla precedente amministrazione comunale che, lo ricordo, aveva lasciato pronto il progetto esecutivo per la recinzione dell’attuale parcheggio (che urbanisticamente è area cimiteriale) e dove, a recinzione eseguita, si sarebbero dovuti assegnare i lotti in base ad un elenco di richieste ordinato per tipologia e in ordine di arrivo al protocollo del Comune, anche questo già pronto. Prima volevano completare il Cimitero dal lato opposto a quello del parcheggio, versante Pozzallo. Poi, resisi conto dell’impraticabilità di questa soluzione, sono tornati al parcheggio ma senza recinzione, costruendo direttamente i colombari. Adesso apprendiamo che il completamento si farà sull’attuale parcheggio e con una recinzione, realizzata la quale saranno assegnati i lotti. Insomma faranno come la vecchia amministrazione aveva deciso. Se lo avessero fatto tre anni fa, oggi avremmo il completamento già eseguito. Dopo oltre tre anni c’è solo una differenza di non poco conto: hanno buttato il vecchio progetto esecutivo della recinzione, pagando peraltro il progettista, per ripartire dalla recinzione, compresa nel progetto complessivo di completamento. Insomma – rileva l’esponente del Pd – hanno perso tre anni e passa per pagare due volte il progetto della recinzione e ripartire da dove la precedente amministrazione aveva lasciato. Tutto questo solo per fare un bello spot elettorale alla vigilia delle Europee e nulla più. A loro del Cimitero interessa poco o nulla. Tanto che il camposanto è da settimane al buio, nonostante i cittadini paghino regolarmente il canone, e non si fa nulla per riaccendere l’illuminazione votiva e dei viali”.