
Il deputato regionale di Forza Italia, Gianfranco Micciché, ex presidente dell’Ars è indagato dai Pm di Palermo per peculato, truffa e false attestazioni. Per lui il divieto di dimora a Cefalù. Il deputato avrebbe usato per fini personali l’auto che gli era stata assegnata per svolgere le funzioni istituzionali, inoltre, i magistrati contestano di aver confermato le false missioni di servizio dichiarate da un dipendente Ars che gli faceva da autista. Una truffa che avrebbe portato nelle tasche dell’autista indennità non dovute per 10.736 euro. Con l’auto della Regione, sistematicamente parcheggiata a casa dell’autista, Miccichè avrebbe fatto viaggi privati, sarebbe andato a fare visite mediche, avrebbe dato passaggi, nel tragitto Palermo Cefalù e viceversa, a componenti della sua segreteria, a familiari e a persone assunte nello staff politico e in realtà impiegate nelle più disparate mansioni: dalla pulizia, alla manutenzione della piscina, alla derattizzazione. Con la stessa auto blu, Miccichè avrebbe fatto anche portare il gatto dal veterinario da Cefalù a Palermo e non solo. Il parlamentare ha dichiarato pronto a chiarire tutto.