
Richiesto dal Governatore della Sicilia lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica, a causa del lungo periodo di siccità e alla rilevante riduzione delle riserve di acqua in tutta la Sicilia. La situazione comincia a essere delicata, è necessario trovare immediate soluzioni per poter garantire acqua potabile ai cittadini e l’approvvigionamento idrico ai settori agricolo e zootecnico, oltre che alle imprese impegnate nei vari cantieri sparsi nell’Isola. La Regione – ha detto il Presidente Schifani – ha già realizzato una serie di azioni per cercare di mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Occorre trovare soluzioni necessarie, anche attraverso sgravi fiscali e contributivi, in particolar modo per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà. Secondo un’analisi dei responsabili della Protezione Civile regionale occorre mitigare la crisi prevedendo la riduzione dei consumi delle utenze idropotabili, interventi sugli invasi, campagne di informazione e sensibilizzazione per il risparmio, interventi per reperire risorse alternative (come dissalatori mobili e navi con moduli dissalativi), acquisto di autobotti e silos per la distribuzione in luoghi pubblici, utilizzo di pozzi e sorgenti, e soprattutto riparazione di reti idriche che in diverse città sono ridotte a veri colabrodo, ammodernamento degli impianti di dissalazione nei siti dismessi . In relazione ad una stima approssimativa, per sopperire in buona sostanza all’emergenza idrica il costo delle azioni a breve termine si aggira intorno ai 130 milioni di euro, mentre di quelle a medio termine è di circa 600 milioni di euro. Nelle scorse settimane intanto, la Regione aveva già dichiarato lo stato di crisi idrico sia per l’uso potabile che per quello agricolo-zootecnico, nominando anche due commissari. Per i settori produttivi interessati sono state avviate le procedure per provvedimenti per circa 5,5 milioni di euro che prevedono sgravi dai canoni dei consorzi di bonifica e misure di semplificazione amministrativa. È stato costituito anche un osservatorio regionale sugli utilizzi idrici per monitorare costantemente lo stato degli invasi e delle riserve di acqua.
1 commento su “Siccità in Sicilia: chiesto lo stato di emergenza nazionale”
Ecco qua’, prima dormono per decenni, poi stato di emergenza. Strapagati e vitalizi per l’eternità per dirigere, poi imagari nvece nominano commissari straordinari per l’emergenza, con altro sperpero di denaro pubblico. Se una persona non sa svolgere il lavoro, deve dimettersi. Senza indennità e vitalizi. Attori da circo!! Dighe che non possono riempire perché senza manutenzione da mezzo secolo, e l’acqua riversata in mare. Mai pensato di costruire dissalatori, come se la pioggia fosse un diritto, senza pensare che il clima cambia ciclicamente da sempre. Poi stato di emergenza!!! Inc…….. È inadeguati al ruolo che ricoprono questa è la verità. Come con un temporale che chiamano bomba d’acqua, in realtà solo colpa di incuria, mancata prevenzione, strade piene di erbacce come alberi, pensate i corsi dei torrenti. Ed ecco che poi danno la colpa al cambiamento climatico. A Palermo basta una pioggerellina per allagare i sottopassi fatti malissimo. Sanno solo dichiarare stati di emergenza, che poi devono dirigere commissari straordinari, E aumentarsi stipendi e privilegi. Per il resto “recite” da teatro, strette di mano, e inaugurare cose che poi vengono chiuse. Adesso per l’emergenza acqua come sempre pagheranno i cittadini, senza acqua, e bollette triplicate. Hanno distrutto una nazione.