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L’empatia… Questa sconosciuta per molti medici. Riceviamo

Tempo di lettura: 2 minuti

Stimata redazione di RTM,

vi scriviamo questa lettera per portare a conoscenza di tutti quello che ci è accaduto lo scorso mese presso l’ospedale di Vittoria. Un periodo che ci segnerà per sempre e che non potremo mai dimenticare. Noi siamo di Modica ma nostra madre è stata ricoverata al “Guzzardi” presso il reparto di neurologia a seguito di un episodio ischemico molto grave. Purtroppo non è stato un episodio singolo ma nei giorni seguenti ha lottato tra la vita e la morte. Per 20 lunghissimi giorni questa è stata la nostra realtà quotidiana. Viaggi da Modica a Vittoria con il cuore in gola per sapere che novità c’erano, interminabili attese nell’androne del reparto per sperare di poterla vedere pochi minuti, speranze che erano tenute a galla solo da qualche parola “rubata” ad un infermiere o a un medico del reparto. Per il resto nulla se non le nostre vite congelate e trasferite all’ingresso di un reparto ospedaliero. Per 20 giorni abbiamo chiesto di parlare con il responsabile del reparto che alla fine, deo gratia, ha acconsentito alle nostre richieste. Ci ha “accolte” nella sua stanza tra l’infastidito e l’arrabbiato per esserci permesse di aver richiesto un incontro senza prendere appuntamento. Le prime parole che ci vengono rivolte sono di biasimo per esserci permesse di non aver rispettato la procedura ed inoltre dovevamo ringraziare non sappiamo quale Santo per esserci ritrovate al cospetto di “uno dei migliori primari esistenti in provincia”(ipse dixit). La seconda parte del discorso peggio della prima: “Vostra madre è da hospice, ancora non l’avete capito?”. L’empatia questa sconosciuta. La notizia sconvolgente ci fa anche mettere da parte l’atteggiamento del professionista, avevamo cose più importanti a cui pensare che al suo tatto. Dopo di che usciamo dalla stanza promettendo che non ci saremmo mai più permessi di disturbarlo e sottrarre tempo prezioso al suo lavoro. Così abbiamo saputo che da lì a breve avremmo perso nostra madre. Non stiamo qui a discutere le qualità professionali del primario che saranno sicuramente indiscutibili. E non ci illudiamo di essere le uniche che, disperate, chiedano l’incontro con un medico per sapere il destino dei loro cari in fin di vita. Però. C’è un grandissimo però che fa da confine tra la professionalità e l’etica. Tra la burocrazia e i sentimenti. Quel confine che il protagonista di questa storia sembra non conoscere. Nel momento più difficile cercavamo un conforto, abbiamo trovato solo un freddo burocrate che ci ha schiaffeggiate (metaforicamente naturalmente) riportandoci alla realtà. Nostra madre da lì a breve ci avrebbe lasciate. Abbiamo dovuta accompagnarla sulla barella coperta da un lenzuolo bianco attraversando la sala d’aspetto di un affollato pronto soccorso. La gente ci guardava piangere e disperarci, guardava quella barella coperta da un lenzuolo senza il minimo rispetto per la privacy ed il dolore. L’ultimo sfregio, il meno importante senza dubbio. Non per il trasporto, ma solo per darci l’autorizzazione. Scriviamo oggi ad un mese esatto dalla scomparsa della nostra mamma perché abbiamo cercato di smaltire la rabbia per il trattamento ricevuto. A mente lucida abbiamo esaminato quanto ci è accaduto ma sinceramente non riusciamo a giustificarlo. Organizzano tanti corsi di formazione professionale ma nessuno pensa a fare dei corsi di empatia. Empatia, ovvero capire i sentimenti degli altri, immedesimarsi in loro e cercare di aiutarli.

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12 commenti su “L’empatia… Questa sconosciuta per molti medici. Riceviamo”

  1. Purtroppo alcuni “Dottori”, sconoscono l’umanità. Nel 2010 la mamma veniva strasferita dopo avere passato dal p.s. in terapia intensiva, dopo alcune ore dietro la porta ho cercato di parlare con il Primario pro tempore, ma poverino non poteva darmi udienza, perché occupato a parlare con il tecnico dei climatizzatori, fra l’altro con la porta aperta ad ascoltare le loro discussioni. La mamma nel frattempo cessava di vivere. Non vi dico cosa hanno fatto dopo, perché non ci credereste. Brave persone…..

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  2. Santa Salerno

    Per fortuna non tutti i medici sono così,ho avuto “la fortuna” in un mese di ospedlizzazione di conoscere medici,personale infermieristico ecc, eccellenti sia a livelo professionale , eticamente,ed empatici ,tutto questo nell ospedale di Modica e Scicli. Colgo l occasione per ringraziare tutti gli operatori del reparto ortopedia di Modica e della riabilitazione di Scicli. Grazie ❤️

  3. Purtroppo l’ospedale di Modica non è da meno. Ho di recente avuto una brutta esperienza con un familiare presso l’Ospedale di Modica nel reparto di Ortopedia e vi posso assicurare che i medici non danno alcun valore alla vita umana, soprattutto delle persone anziane. Se non hai contatti/raccomandazioni vieni trattato a pesci in faccia e viene del tutto ignorato il diritto alla salute che dovrebbe essere costituzionalmente garantito. Ci sarebbe tanto da aggiungere, ma meglio fermarsi qui.

  4. E non venitemi a raccontare che le cliniche private (convenzionate) sono migliori, peggio delle aziende statali sono!!! Perché di questo si tratta, siamo carne da macello che deve fruttare in mano ad imprenditori chiamati dottori. Una nota clinica del ragusano fanno fuori tranquillamente come se nulla fosse, hanno ammazzato mio padre, e ora chi ha fallito nella professione medica si è data interamente e completamente alla politica! Chi pagherà per questo?

  5. Non sono d’accordo nelle strutture private vige l’efficienza
    Parlo del catanese niente a che vedere con le strutture pubbliche.
    Mi auguro una sanità stile America sempre all’avanguardia.
    Dove il merito è premiato e chi non è all’altezza è fatto fuori .
    Da noi quando si infilano in una struttura pubblica hanno garantito tutto fino alle pensione .
    Chi ha voglia si dà da fare
    Chi non ha voglia si imbosca , non è affidabile, è il gioco è fatto , lo useranno al minimo.
    Cosa volete che possa spingere questa massa .
    Perché di massa si tratta .

  6. Quando ho letto l’articolo , ho rivissuto quello che è capitato a mia mamma all’ospedale di Vittoria un anno fa.
    Purtroppo non è cambiato nulla.

  7. Condivido Beppe, occorre potenziare le strutture pubbliche, lasciamo parlare chi non è in grado di comprendere.

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  8. Umanità e empatia , ma anche soltanto sensibilità e compassione , non devono considerarsi inutili orpelli dell ‘ uomo moderno , neanche di fronte a un ragazzo in crisi d’astinenza d’eroina….

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  9. Quindi per @amo modica chi non ha i soldi può crepare! E magari, poi, si lamenta dell’inefficienza della sanita pubblica! Certo, con personaggi come costui! Ma se ne vada a ……….

  10. Il pubblico è la sede dell’imboscamento dei nati stanchi , chi non vuole fare niente si imbosca nel pubblico, altro che potenziare questa massa di cialtroni imboscati ,
    Prova a prenotare nel pubblico se ne parla fra tre anni .
    Vergogna vai a vedere da vicino perché??????
    Chi si dà malato ,chi è in ferie, chi ha la 104 , e la prende gli ultimi 3 giorni del mese e poi i primi 3 giorni del mese entrante e così somma 6 giorni
    Chi è a fare un corso , chi si imbosca e non conclude niente, a la gente fuori aspetta !!!! E voi volete potenziare questo schifo ,
    Vuol dire che siete interessati o personalmente o tramite parenti!!!!
    Purtroppo non ci sono più quei principi di CORRETTEZZA, DI ONORE , DI RESPONSABILITÀ,
    oggi vige chi è più furbo ,
    Chi è più sperto.
    Fango ,fango,
    Avete idea quanti soldi si fottano gli addetti alla sanità pubblica????
    E allora venga avanti il privato con la efficienza
    Perché nel privatoZDDDZDDDX c’è il padrone che controlla tutto e non c’è spazio per i LAVATIVI .

  11. Aldilà della Empatia, che varia da persona a persona, ma vi sembra normale aspettare un anno per una visita specialistica? Gli attori da circo si riempiono la bocca con la Costituzione, ma l’articolo 32 non dice che ogni cittadino ha diritto alla salute, e alle cure??? O sbaglio? E per chi non lo sapesse, se andate a visita a pagamento, perché la lista di attesa è lunga, potete chiedere il risarcimento al sistema sanitario nazionale. Mi pare sia l’articolo 3. Se lo facciamo tutti, vedrete poi se ci faranno attendere un anno per una visita. Questi sono gli stessi attori da circo che in tempo di Pandemonio “recitavano” al primo posto la salute dei cittadini. Ca qualiiii!!! Se ne fregano dei cittadini.

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