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Ragusa, tentata violenza sessuale su 16enne. Fermo convalidato

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Resta in carcere il 26enne, posto in stato di fermo dai carabinieri perchè  ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata ai danni di una sedicenne araba, reato commesso intorno alle 12,15 del 24 gennaio scorso nei pressi di Villa Margherita a Ragusa. Il giovane ha respinto le accuse davanti al giudice per le indagini preliminari, che di conseguenza, ha convalidato il fermo, disponendo la misura cautelare in carcere per l’indagato per il pericolo che possa reiterare il reato e per il pericolo di fuga.  

Ad inchiodarlo è stata la vittima che lo ha riconosciuto con certezza quando ha incrociato il suo sguardo all’interno della caserma del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri, dov’era stato condotto per accertamenti sulla sua identità dopo un controllo in Piazza Libertà mentre lei insieme al fratello era andata a firmare atti relativi alla denuncia presentata qualche ora dopo i fatti. La ragazza ha detto di essere certa che fosse lui l’uomo che aveva tentato di violentarla e di avere percepito un segno di minaccia dal suo sguardo quando l’ha vista in caserma. Il gip del Tribunale di Ragusa ha contestato all’indagato la violenza sessuale consumata anche se non c’è stata penetrazione. L’uomo, infatti, si era già denudato e si era messo sopra la vittima avendo un contatto fisico diretto con la stessa non riuscendo a violentarla per l’intervento di una donna accorsa in aiuto della studentessa dopo avere sentito le urla. La ragazza ha anche detto di avere incontrato l’indagato qualche giorno dopo la violenza e di essersi spaventata trovando rifugio all’interno di un condominio che aveva il portone d’ingresso aperto. A sostegno dell’accusa anche le immagini scattate con un telefonino dal fratello della vittima e da un amico qualche giorno dopo i fatti.

I parenti della ragazza hanno, infatti, avviato delle indagini private sulla base delle descrizioni della studentessa. Trovato l’indagato, dopo avere chiesto spiegazioni sul grave episodio, l’hanno fotografato ed inviato le immagini alla sedicenne che lo ha riconosciuto. La vittima, dopo aver terminato la propria giornata di studi, rincasando era stata aggredita alle spalle da un uomo che l’aveva scaraventata a terra mentre saliva la rampa di scale. Come detto provvidenziale era stato l’intervento di una passante (la vittima ha detto di non conoscerla), che ha messo in fuga l’aggressore prima che potesse portare a termine i propri intenti. La ragazza, in comprensibile stato di  choc, aveva denunciato l’accaduto presso i Carabinieri nella stessa serata, dopo essere tornata a casa ed aver raccontato tutto ai propri familiari accaduto. Attivate immediatamente le indagini e le ricerche dell’uomo sulla base delle indicazioni fornite dalla vittima, ascoltata in audizione protetta dai militari dell’Arma con il supporto di personale specializzato e di una psicologa esperta nel trattamento di questo genere di traumi, anche grazie alle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblica installati in città, i carabinieri sono quindi giunti all’identificazione del responsabile, che è stato riconosciuto con certezza.

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