
Un ragusano di 30 anni è stato assolto “perchè il fatto non sussiste”, per mancanza di prove di colpevolezza, dal giudice unico del Tribunale di Ragusa, Elio Manenti, che ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Michele Savarese (foto), mentre la Procura ha chiesto la condanna ad un anno di reclusione e 1.500 euro di multa. Era stato arrestato il 9 novembre 2017 insieme ad altri due giovani ragusani nel corso di un operazione antidroga condotta dai carabinieri che avevano notato un sospetto andirivieni di persone da un appartamento della zona alta di Ragusa. Era scattata così una perquisizione ed i militari hanno trovato nascosti sotto il letto un totale di 120 grammi di marijuana suddivisa in 100 dosi. I tre erano finiti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio; dopo la convalida il trentenne era tornato libero. “Ci sono voluti più di sei anni, ma alla fine il Tribunale di Ragusa ha assolto Mattia Carrubba – afferma l’avvocato Michele Savarese -, difensore del trentenne arrestato con l’accusa di spacciare droga. Al momento dell’irruzione dei carabinieri nella sua abitazione, il giovane aveva dichiarato che la sostanza stupefacente era esclusivamente ad uso personale. Durante il dibattimento ho fatto emergere che non vi è mai stata alcuna prova che il mio assistito fosse uno spacciatore ma un mero consumatore di sostanze stupefacenti. Mi auguro che adesso che il Tribunale ha chiarito come sono andati i fatti, sia restituita la dignità al mio assistito”.