
Centinaia di manifestanti del principale partito di opposizione del Pakistan, il Movimento per la Giustizia del Pakistan, sono scesi in piazza in diverse città del Paese, nonostante gli appelli alla calma lanciati dallo stesso partito. Gli indipendenti sostenuti dal Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) di Imran Khan, dal Partito popolare pakistano (PPP) di Bilawal Bhutto Zardari e dal Nawaz Sharif, tre volte ex primo ministro, Pakistan Muslim League-Nawaz (PML-N) sono stati i principali partiti votati nelle elezioni. Il conteggio finale è stato pubblicato questa domenica, più di 60 ore dopo la conclusione delle votazioni per le elezioni legislative svoltesi giovedì scorso.Ritardo che ha sollevato più di qualche interrogativo sul reale e veritiero conteggio finale dei voti. Secondo il rapporto provvisorio della Commissione Elettorale del Pakistan, i candidati indipendenti avrebbero ottenuto la maggioranza con 101 seggi su un totale di 265. La stragrande maggioranza di questo gruppo sono uomini fedeli a Khan e al suo partito Tehreek-e-Insaf (PTI), costretti a presentarsi come indipendenti perché la Corte Suprema ha impedito loro di registrare le liste. Gli indipendenti, in vantaggio rispetto al partito di un altro ex primo ministro, Nawaz Sharif, che ha ottenuto 75 seggi, diventando così il partito più numeroso in Parlamento, di persone candidatesi individualmente. Il successo parziale degli alleati di Khan alle urne è stato accolto con grande sorpresa in Pakistan, dove si presumeva che l’incarcerazione, e gli attacchi giudiziari che hanno coinvolto lo stesso Khan, avrebbero indebolito gravemente l’avversario nonostante la sua popolarità. Il governo ad interim del Pakistan afferma che il ritardo nella comunicazione dei risultati finali è stato dovuto, guarda caso, a problemi di interruzione Internet mobile proprio i giorni successivi le elezioni.