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Si avvicina la riforma delle province in Sicilia

Quanto guadagneranno i presidenti?
Tempo di lettura: 2 minuti

La riforma delle province in Sicilia viaggia verso il si e si tratta già  sulla data delle elezioni. L’obiettivo è arrivare all’approvazione entro pochi giorni per accorpare il voto alle Europee di giugno  2024. C’è chi fa già i calcoli suoi guadagni di coloro che faranno parte dell’organismo politico-amministrativo. In particolare i futuri presidenti delle Città metropolitane di Palermo e Catania avranno uno stipendio di 6.972 euro lordi al mese. Quello di Messina guadagnerà 5.784. Tutti gli altri non supereranno i 5 mila euro. A 24 ore dall’inizio delle votazioni della riforma che reintrodurrà in Sicilia l’elezione diretta nelle Province, ridando vita agli enti nella versione tradizionale, è il nodo compensi a tenere banco all’Ars. Perché la vulgata parlamentare da mesi indicava un’equiparazione fra lo stipendio dei sindaci capoluogo e quello dei presidenti della Provincia. «Operazione al momento impossibile – ha spiegato ieri il presidente della commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate – perché non c’è la copertura finanziaria». Le buste paga dei primi cittadini sono state aumentate, e di molto, appena un anno fa. E adesso, almeno nel caso delle grandi città, sfiorano il compenso del presidente della Regione (circa 14 mila euro lordi al mese).

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0 commenti su “Si avvicina la riforma delle province in Sicilia”

  1. La vera riforma sarebbe revocare le provincie fasciste, in primis Ragusa che gli è stata assegnata immeritatamente e senza alcun valore democratico. Vergogna!

  2. @ Plutonio
    ….inutile roderti dentro, dovevano pensarci i modicani di allora a ribellarsi (adesso faremo la fine come l’Ucraina con la Russia).
    zonna erumu…
    e zonna siemu…
    …comu sempri

  3. Gentile @Cittadino,
    che i modicani devono mordersi le mani è abbastanza chiaro a tutti, la provincia era ormai una consacrazione puramente formale e naturale per come si erano svolte e si svolgevano le vicende storiche politiche e culturali, ma le nefandezze del regime fascista e di taluni subdoli personaggi “cosacavaddari” abili nel cambiare il corso della storia moderna purtroppo alcuni ancora non lo sanno.

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