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La protesta degli Agricoltori anche a Modica

Tempo di lettura: 2 minuti

La protesta degli Agricoltori si fa sentire anche a Modica. Mercoledì è prevista una manifestazione che interesserà il territorio modicano ma che coinvolgerà agricoltori di tutto il comprensorio. I mezzi si raduneranno in Contrada Beneventano (Via Modica Ispica) all’interno del Piazzale individuato come AG Distribuzioni, da dove si muoverà un corteo veicolare che percorrerà la Via Modica Ispica (ex SS. 115), Via Risorgimento, Via Peppino Impastato, Via Alcide De Gasperi, Via Nazionale, Via Sacro Cuore, Via della Costituzione, ex SS. 115, Contrada Caitina, rotatoria Via Modica Ragusa, ex SS. 115, Contrada Caitina, SS. 194, Via della Costituzione, Piazzale Bruno.

Nella zona artigianale è previsto un presidio statico, di fronte alla sede dell’Ufficio del Lavoro.

Lo scopo è quello di richiamare l’attenzione sulle loro principali problematiche e rilanciare le loro richieste ad autorità nazionali e locali. Obiettivo: segnalare costi di produzione ormai ingestibili e basse remunerazioni sulla scorta di quanto già accaduto in Germania e Francia.

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16 commenti su “La protesta degli Agricoltori anche a Modica”

  1. Agricoltori, in un paese dove oramai l’agricoltura da anni, anzi da decenni è stata “cancellata”, da decenni le campagne sono state abbandonate e lo sappiamo tutti, salvo alcune poche aziende che praticano agricoltura intensiva, non esistono che semplici orti fai da tè, altro che agricoltori e agricoltura.
    Non possiamo dimenticare quanti contributi sono stati elargiti in passato per l’agricoltura, quante somme date anche per evitare coltivazioni, non possiamo dimenticare che le aziende agricole sono state costruite con finanziamenti pubblici prelevati dalla fiscalità generale, e ,per non parlare della riduzione dei contributi per i pochi lavoratori del settore.
    Oggi, andremo a seguire le proteste di Francia e Germania, ma senza renderci conto che la nostra realtà, e parlo in particolare della realtà del sud Italia, la nostra realtà, è enormemente diversa da quella di questi stati che stiamo copiando.
    Io chiederei a qualche lettore/commentatore più informato, ma quanti sono i coltivatori diretti che abbiamo nella nostra città? quali sono i costi di produzione che devono essere rimpinguati? il costo della manodopera e della bassa remunerazione è basso per tutte le categorie e non solo in agricoltura… ma spiegatemi di cosa stiamo parlando.
    Senza offesa per nessuno, ma chiederei di aprire un dibattito con chi è informato, sperando NON si mettano in mezzo anche i no-sieri e coloro che vivono di trasgressioni per sentirsi importanti, che per la verità ci hanno stufato. Grazie.

  2. anonimus
    Chi ha distrutto l’agricoltura in Italia? Chi segue l’Europa? Chi paga per non produrre? Poi vi lamentate del reddito di cittadinanza……E invece fa accordi con altri paesi per comprare i prodotti all’ estero?? Vuoi vedere che è colpa anche qui dei populisti ?? Dai ce lo dica, lei che è un intellettuale, magari noi poveri ignoranti impariamo da lei. Mi perdoni se mi sono intromesso, io che sono no siero. Provi lei a fare l’ agricoltore ……Aspettiamo con ansia sue risposte. Naturalmente chiederemo a lei alle prossime elezioni chi votare……dai…..

  3. Non vi sembra strano che l’Abbate non abbia emesso comunicati?
    Per sicuro provvederà domani, e magari sarà presente col fidato “sinnicu ro Puzzu Cassiru”.
    Magari ci dirà perché non ha mosso un dito per i risarcimenti dai danni di Athos.

  4. Agricoltore, anonimus lo ha scritto che è ignorante, lui non sa quanti agricoltoi ci sono nella provincia di Ragusa, credo. Lei lo sa?

  5. Anonimus, viviamo di agricoltura, tutti lavorano nell’agricoltura e lei fa finta di non saperlo, sicuramente su una popolazione di 320 mila abitanti di tutta la provincia almeno 70 mila saranno agricoltori.
    Tutti i terreni agricoli sono coltivati e le tantissime aziende agricole sono state create con i sacrifici del lavoro di tutti questi agricoltori.

  6. Il problema numero uno dell’agricoltura del sud è:
    Il prezzo da pagare per i prodotti degli agricoltori lo fanno quelli che comprano , e ciò è Assurdo , come dire che io vado a comprare un paio scarpe e li pago quanto dico io , non quanto richiede il commerciante.
    Questo è il motivo più importante che deprime chi lavora in agricoltura ,
    Già di per se è un lavoro con poche sicurezze , perché dipende dal tempo , se piove se piove troppo se non piove se fa troppo caldo e brucia tutto se fa troppo freddo e le gelate distruggono tutto, il contadino è sempre in ansia ,
    Ora sono arrivate le batoste del gasolio , e le batoste dell’energia elettrica,
    Far funzionare le trivelle per l’irrigazione è impossibile con queste bollette.
    E allora che fai rallenti la produzione , ti fermi ?? Se è coltivazione a pieno campo allora hai possibilità di scelta, ma se hai costruito serre se le hai coperte con la plastica aumentata tantissimo, se ti fermi il fallimento è sicuro se non ti fermi può darsi che lavorerai per perdere soldi.
    Perché al sud il prezzo non lo può fare chi vende ???
    Perché noi del sud non riusciamo a fare sistema , e quindi cooperative ,consorzi,
    Non ci riusciamo perché nessuno vuole stare alle direttive di altri , se fai parte di un consorzio per farlo funzionare si deve seguire una politica comune e ognuno deve fare la sua parte in modo serio !!!!
    Se un consorzio grosso produce un prodotto in abbondanza può fornire ad esempio la distribuzione organizzata in modo costante per tutto l’anno , e allora si ci può sedere ad un tavolo e concordare un prezzo che include i costi di produzione , il guadagno , e i costi di investimento per poter essere a passo con i tempi .
    L’altro vantaggio per un consorzio è quello di poter comprare tutti insieme i prodotti che servono e quindi trattandosi di grossi quantitativi si può spuntare un buon prezzo.
    Semplice .
    Di tutto ciò purtroppo credo che ci siano pochissimi esempi .
    La protesta , cosa vogliono ??
    Probabilmente un aiuto per superare questo brutto momento a causa dei costi elevati .
    Gli interventi del passato sono serviti per far restare qualcuno in campagna,
    L’agricoltura come quella modicana basata sull’allevamento bovino ha bisogno di contadini che abitano presso l’azienda agricola, e senza l’aiuto dello stato sarebbe scomparsa , , e il territorio modicano non era adatto alle coltivazione intensive perché dispone di poca terra e tante pietre.
    Ecco questa è la mia percezione dei problemi della nostra agricoltura .

  7. @ agricoltore:
    Domani faccia attenzione, si troverà con tanti che hanno votato l’ex sindaco per un bonus energetico corposo.
    E per sicuro ci sara il più votato al consiglio, della nuova DC di Cuffaro ( u sinnucu )

  8. Vincenzo Moscuzza - Colt. Diretto

    Aprire una riflessione sul perché
    PROTESTANO GLI AGRICOLTORI e quali rischi corrano queste proteste:
    Ricapitolo ciò che penso in proposito e faccio seguire una riflessione dello scrittore
    Davide Rossi.

    Cosa serve al mondo agricolo?
    *La Consapevolezza del momento storico e fare Rete tra agricoltori e coi cittadini consumatori*
    In alternativa gli agricoltori saranno sempre placati e spenti con qualche zuccherino o “aiuto” come sempre si è fatto con loro:”…non vendi i prodotti in modo dignitoso, non riesci a ricevere il giusto compenso al tuo lavoro? bene, ti dò il bonus, la compensazione, il contributo, l’integrazione o l’aiuto all’acquisto del gasolio e tu sei contento così”.
    Poi continui a non vendere dignitosamente i prodotti ma ti è stata fatta l’elemosina statal-comunitaria EU.
    E col contentino ricevuto sei andato avanti….
    Gli agricoltori dovrebbero liberarsi dalla burocrazia asfissiante che serve proprio per annichilirli come stanno cercando di fare anche nel mio caso che gestisco un piccolo agriturismo e produco agrumi e olive e corro sempre assillato da adempimenti asfissianti, ripetitivi per non essere sanzionati per il ritardo o la mancata consegna.
    Il Mostro Burocrat lo nutriamo noi, con carte, documenti e dichiarazioni e non è mai sazio perché deve giustificare la sua esistenza con le carte con cui lo nutriamo.
    Dovremmo rifiutare aiuti europei che sono un cappio per tenerci buoni e gabbati.
    Dovremmo rifiutarci di seguire PAC ( politica agricola comunitaria) soffocanti e frutto di visioni distopiche di chi governa a Bruxelles e dei burattinai dietro i burocrati. *Gli agricoltori dovrebbe essere aiutati a capire il disegno che c’è dietro queste politiche dettate da Potentati legati alle multinazionali finanziarie che stanno progettando il nostro futuro*. Un “Grande Reset” chiamato cosi da chi è il riferimento politico economico dei governi occidentali: Klaus Scwab.
    Un futuro oscuro fatto di cibi sintetici, farine di insetti, riconoscimento facciale, moneta digitale, credito sociale, profilazione delle nostre abitudini, città di 15 minuti, passaporto sanitario, informazione del pensiero unico. Insomma il *Capitalismo della sorveglianza* già presente in Cina. Per attuarlo hanno i media, le forze dell’ordine, i colossi economici Google, Facebook, Amazon, i colossi finanziari Black rock, Vanguard, Statalstreet ecc., i politici, tutti piegati al mega progetto.
    Gli agricoltori però continuano a guardare TG che nascondono questo Progetto e nutriti dai media vengono tenuti buoni buoni come il cittadino medio.
    Purtroppo spesso chi lavora in campagna ha una cultura ( intesa come *informazioni*) scarsa e quindi facilmente manovrabili anche da chi dovrebbe aiutarli o svegliarli ovvero i sindacati, per non fare nomi Coldiretti, Cia Confagricoltura, Unsic, ecc.
    Ursula adesso ha proposto un tavolo di trattative per rabbonirli che durerà sei mesi che è il tempo per arrivare alle elezioni europee e proverà ad accontentarli per garantirseli come elettorato. Perché teme che possano coinvolgere nelle proteste i cittadini medi.
    Credo che dovremo riflettere sul ruolo del mondo agricolo in questo scenario preparato molto prima del covid ed accelerato nel triennio 2020/2023 e lo dico anche dal mio ruolo di coltivatore diretto da ben 35 anni.

    Aggiungo interessante inquadramento di Davide Rossi
    https://youtu.be/Ecx-uk7KdIY?si=4a0ogNVb7Vk-XnVp

  9. Amo Modica, grazie per il cordiale confronto. Purtroppo le leggi del mercato sono quelle che sono, se tu produttore vuoi vendere devi essere competitivo con altri produttori, non è come scrive lei, lei deve produrre in modo da poter fare un prezzo conveniente per chi acquista, altrimenti quest’ultimo acquista da un’altra parte, capito?
    Il fatto che a sud non si riesca a fare sistema, questo è un problema culturale, dalle nostre parti si ragiona per invidia e ripicca, nessuno è onesto e disponibile a collaborare, e questo caro Amo Modica lo sa benissimo, lei ce lo spiega nel trattamento che si ha con il precedente Sindaco, e le assicuro che vale per tutto e non solo per Abbate.
    Altra cosa, l’agricoltura in Italia è stata tantissimo aiutata, le faccio un banale esempio riferendomi a quello che lei ha scritto: il gasolio agricolo è detassato, ma allora cosa dovrebbero dire i pendolari o i camionisti? E chieda a tanti suoi amici agricoltori o allevatori quanto hanno speso in attrezzature, trattori o capannoni, se sono onesti le diranno che sono stati tantissimo aiutati dallo stato, comprende?
    Giustamente mi parla di crisi, ha perfettamente ragione, ma la crisi è in tutti i campi e non solo nell’agricoltura.
    In questi momento la classe politica locale dovrebbe muoversi e proporre, spiegare, incentivare, anzichè buttare soldi inutilmente, già inutilmente, perchè tutti i soldi buttati in agricoltura alla fine non sono serviti per il motivo che spiegavo all’inizio: l’agricoltura è stata in massima parte abbandonata, punto.
    Sottoscrivo ciò che lei dice Amo Modica: “L’agricoltura come quella modicana basata sull’allevamento bovino ha bisogno di contadini che abitano presso l’azienda agricola, e senza l’aiuto dello stato sarebbe scomparsa”… esattamente sarebbe scomparsa.
    Apprezzerei commenti costruttivi anzichè inutili insulti ai quali non scrivo niente, ognuno esprime ciò che ha dentro, ma sono sicuro che tante persone che magari attaccano maldestramente potrebbero dare un contributo al ragionamento se vorranno.

  10. Vincenzo Moscuzza - Colt. Diretto

    Caro Anonimous. Io mi firmo e sono un agricoltore biologico dal 1990. Tu stai dietro un Anonimus. Se le scelte europee sono contradditorie e ricadono sugli agricoltori hai voglia di spargere aiuti a pioggia come zuccherini per non far arrabbiare troppo noi “bifolchi”. Ci dicono di ridurre i pesticidi e il 25% dei terreni devono essere bio entro il 2030, ma poi non si applicano le CLAUSOLE A SPECCHIO e acquistiamo prodotti inquinati ( semi oleosi, cereali, ananas, cacao, ecc) dal Brasile ( primo fornitore di semi oleosi e cereali e ha aumentato del 51% le sue esportazioni in Europa nell’ultimo anno) dove il 30% dei fitofarmaci usati sono vietati in Europa e 37 nuovi fitofarmaci vietati in Europa sono stati introdotti lì nel 2023 e lì è in bio solo lo0,5% della superficie agricola utilizzata. La Cina produce maiali che vivono in grattacieli di più piani in 30000-40000 capi e i rapporti commerciali crescono . Ma in Europa si professa e si pretende, giustamente, il benessere degli animali.
    Quindi l’import sta rovinando il mercato europeo che deve concorrere con paesi dove le regole sono molto più larghe e l’agricoltura è climalterante veramente. L’agricoltura USA e Cina rappresentano il 27% delle emissione agricole contro lo 0,9 % di quelle europee. Quindi le contraddizioni europee sono tante come il glifosate che, cancerogenico, viene ancora usato perché in Europa ne è stato prorogato l’uso perché l’industria tedesca lo produce e importando grano dal Canada e dall’Ucraina non potevano vietarlo in Europa e poi vietarne l’importazione….
    Il Green Deal rappresenta un rischio se non ci sarà reciprocità nei rapporti con gli altri paesi extraeuropei e si pensa che caleranno le esportazioni europee del 38% e aumenteranno le importazioni del 39%…bella fregatura per gli agricoltori europei….
    Ora col From farmi to fork si chiede addirittura di non coltivare il 10% della superficie aziendale per vent’anni…
    E la carne sintetica e le farine di insetti chiudono il cerchio diabolico dell’Europa Dracula…di cui siamo veramente stanchi.
    Te lo dico da agricoltore che ha scoperto che andrà infine in pensione fra 4 anni con 520€ al mese dopo 40 anni di lavoro. E poi vediamo le pensioni d’oro di 20.000-30.000€ al mese di personaggi politici come un Giuliano Amato…….
    Che schifo l’Italia è diventata….

  11. Leggo alcuni commenti, agricoltori che con nome e cognome ci spiegano di avere scoperto che andranno in pensione con 520 euro al mese.
    Ebbene, oltre cinquanta percento della popolazione andrà in pensione (se ci campa) fra non molto con meno di 520 euro al mese, così per informarla.
    Ho letto i suoi commenti, non me ne frega niente del suo nome e cognome, ci mette la faccia, a me interessano i suoi pensieri e condivido i miei, discutiamo ma con rispetto se non le dispiace.
    Ah, dimenticavo, ho letto il commento di anonimus e le chiedo se è vero che lei paga il carburante detassato? Il cosidetto gasolio agricolo? O no? Perchè, vede, noi per andare a lavorare ogni giorno paghiamo la benzina 1, 80 euro.

  12. Anonimo critica però non ci va in campagna a lavorare , preferisce lo stipendio sicuro al posto del rischio di impresa di un agricoltore .

  13. Amo Modica ha ragione, tutti criticano e non vanno a lavorare in campagna, è assolutamente vero. Ma è proprio ciò che ho scritto prima, gli agricoltori non esistono a parte quattro gatti, e magari qualche azienda importante, per il resto niente. Per quanto riguarda i rischi di impresa esistono in tutte le attività imprenditoriali, solo che gli agricoltori hanno più aiuti.
    Ma allora per cosa stanno protestando? Per aumentare gli indennizzi e gli sgravi che solo questi pochi hanno? Nessuno risponde a nessuno sulla detassazione delle accise sui carburanti per le aziende agricole, chi tace ammette direi.
    Mi dispiace che alcuni agricoltori magari pensano di essere il centro del mondo, esiste anche un resto del mondo di gente che tira avanti con altrettanti sacrifici, altro che stipendio sicuro.

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