
Finisce con due assoluzioni il processo nei confronti di due dirigenti del gruppo Ergon. E’ stato il giudice onorario del Tribunale di Ragusa, Francesca Aprile, che ha messo la sentenza “perché il fatto non sussiste”. I due imputati erano accusati di omessa vigilanza a seguito di un incidente sul lavoro occorso a un dipendente, puliziere, nel gennaio del 2017, in seguito al quale la vittima, che si è costituita parte civile, era diventata cieca dall’occhio destro. Il pubblico ministero Santo Fornasier nella sua requisitoria ha ricostruito la vicenda. Il lavoratore aveva denunciato i fatti un anno l’incidente che si sarebbe verificato mentre stava pulendo un scaffale.
La pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 3 mesi di reclusione. L’avvocato Luca La Cava, che ha rappresentato la vittima, aveva, dal canto suo, invocato la condanna nei termini di legge ed il risarcimento per il danno differenziale pari a 120.000 euro. L’avvocato Daniele Scrofani per la parte degli imputati, aveva avanzato la richiesta di assoluzione “perché il fatto non sussiste”, con il supporto di una sentenza di Cassazione che ritiene non possibile rivalersi, con presenza di preposti e responsabili della sicurezza, sui vertici aziendali. L’avvocato Carmelo Di Paola ha invece messo in risalto alcune contraddizioni emerse nelle dichiarazioni della parte offesa (che è stata risarcita dall’Inail), ed ha chiesto l’assoluzione dal capo di imputazione, “per non avere commesso il fatto”. Il giudice ha pronunciato la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste ai sensi del secondo comma dell’articolo 530 del Codice.